PROTEZIONE CIVILE

Se è emergenza decida la Regione

Tra le richieste di autonomia del Piemonte al Governo c'è la possibilità di autocertificare lo stato derivante dalle calamità naturali. Cirio: "In quei momenti è necessario agire tempestivamente"

Nell’ambito delle richieste dell’autonomia, il Piemonte punta a ottenere la facoltà di auto-attribuirsi lo stato di calamità naturale, quando si trova in una situazione di emergenza dovuta a fenomeni naturali. Lo ha ribadito il governatore Alberto Cirio, che ne ha sottolineato l’utilità per abbreviare i tempi e rendere più efficaci gli interventi nell'intervento durante il Consiglio regionale aperto dedicato al ricordo dell'alluvione che ha colpito la Regione nel 1994. “Questi momenti - ha rimarcato Cirio - sono importanti se noi ricordiamo quanto accaduto, ma anche se ci impegniamo per cambiare qualcosa. La prima cosa da cambiare sarebbe che il Piemonte, se viene colpito da una calamità naturale, possa certificarselo da solo. Perché i sopralluoghi da Roma arrivano dopo settimane, e questo è assurdo. Un conto è verificare un danno dopo 24 o 48 ore, un conto dopo due mesi”.

Lo ha detto durante il Consiglio regionale aperto che si è svolto questa mattina all’Unione industriale di Torino per ricordare i 25 anni dall’alluvione del 1994 che travolse l’Alessandrino e costò la vita a 70 persone. Allora, ha detto Cirio, il Piemonte ha avuto “la forza di trasformare le macerie in mattoni e la fine in nuovo inizio”. “Oggi il Piemonte è più sicuro, può contare su un sistema di Protezione Civile e di intervento grazie anche alle Forze dell’Ordine straordinario. Ma il maltempo dei giorni scorsi, pagato con due vite umane e danni enormi, ha evidenziato che ci sono ancora priorità su cui è fondamentale intervenire”. Per questo “il Piemonte ha inserito nella propria richiesta di autonomia differenziata quella sullo stato di emergenza, per avere la possibilità di autovalutare i danni sul territorio quando si verificano eventi calamitosi, senza aspettare che a farlo sia un ufficio da Roma, perché questo consentirebbe di risparmiare tempo e di agire in modo più tempestivo. È fondamentale dare supporto ai Comuni nella gestione non solo della crisi, ma anche della messa in sicurezza idrogeologica del territorio quotidiana. Il Piemonte proporrà al Governo un vademecum rivolto ai sindaci che dia indicazioni chiare su come pulire i fiumi, senza rischiare una denuncia per violazione delle norme vigenti”.

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