EDILIZIA SANITARIA

Città della Salute, ora si parte

La Regione Piemonte approverà venerdì in giunta la norma con le garanzie finanziarie richieste dal governo. Superate le resistenze dell'assessore Icardi. Ora può iniziare l'iter per la realizzazione del superospedale di Novara

Finalmente. Dopo settimane di attesa e dubbi che crescevano insieme alle legittime preoccupazioni, il progetto di legge che, trasformato in norma dal Consiglio regionale, sbloccherà l’iter per la realizzazione della Città della Salute di Novara sarà approvato in Giunta venerdì.

Il testo è, materialmente, già sul tavolo del presidente Alberto Cirio che lo firmerà dopodomani. “Abbiamo finalmente ottenuto tutti i pareri tecnici e finanziari necessari per procedere con la norma richiesta dal Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti Pubblici del ministero della Salute il 19 settembre scorso”, spiega l’assessore alla Sanità Luigi Icardi. Soltanto tre articoli – di questi consta la norma – ma un percorso lungo e tormentato, a tratti apparso sul punto di interrompersi o imboccare una strada diversa. E, probabilmente, non sono state solo impressioni.

La legge era stata richiesta dal ministero a garanzia del pagamento del canone di 18,5 milioni annui per 26 anni, a favore del privato che realizzerà e gestirà il complesso ospedaliero dal punto di vista della manutenzione e altri servizi, già quando alla Sanità c’era la pentastellata Giulia Grillo. Ma proprio in quel periodo si erano palesate le aperte contrarietà del ministro grillino di fronte alla soluzione del partenariato pubblico privato per la realizzazione di un’opera che altrimenti la Regione non sarebbe stata in grado di costruire sopportandone i costi.

Una prima rassicurazione in forma di delibera fornita dalla precedente giunta regionale e portata in tutta fretta al ministero dall’allora assessore Antonio Saitta non era stata, evidentemente, ritenuta sufficiente o forse la richiesta di una legge era un ulteriore bastone tra le ruote per il partenariato tra pubblico e privato.

Ostacoli che avevano portato in più di un’occasione lo stesso Icardi a prospettare soluzioni alternative – dall’intervento di Inail a quello di Cassa depositi e Prestiti – suscitando più di un nervosismo soprattutto a Novara, città guidata dal sindaco leghista (come l’assessore) Alessandro Canelli. Più passavano i giorni e più la questione diventava spinosa per lo steso governatore. Il quale, alla vigilia del varo del progetto di legge ricorda come questo fosse stato presentato in Giunta lo scorso 25 ottobre e poi necessariamente trasmesso agli uffici per i pareri. Che adesso sono arrivati, sono positivi e fugano il rischio di perdere il finanziamento statale di 100 milioni, oltre a dover ripartire pressochè da zero come sarebbe accaduto nel caso di un abbandono della soluzione del partenariato.

La norma - sulla base del contratto di partenariato pubblico privato che prevede il pagamento di un canone annuo, anche frazionato, a carico all’Azienda sanitaria ospedaliera di Novara - autorizza la Giunta regionale a stanziare un importo pari al valore del canone che scade nell’esercizio, per garantire la regolare esecuzione del contratto da parte dell’azienda. Valore che attualmente stimato in 18, 5 milioni l’anno non potrà comunque eccedere i 20 milioni. Come ricorda l’assessore, “dalla legge non derivano oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale in quanto la copertura è garantita dalle risorse del Fondo sanitario indistinto assegnate annualmente alla Regione”.

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