SACRO & PROFANO

"Un presepe in ogni scuola", la Regione scrive ai direttori

L'invito dell'assessore di Fratelli d'Italia Chiorino. In nome delle tradizioni da valorizzare l'esponente della giunta Cirio sollecita i capi d'istituto a darsi da fare con capanne e statuette. Senza rinunciare alle imperdibili recite natalizie

Puntuale come ogni anno, all’inizio dell’Avvento, arrivano le polemiche pre-natalizie sul presepe. Ogni anno, soprattutto nelle scuole, si scatena la baraonda sull’opportunità o meno di allestire la rappresentazione che rievoca la Natività di Gesù. Chi in nome di una discutibile concezione della laicità e per evitare di “urtare la sensibilità” di non credenti o bimbi appartenenti ad altre fedi vuole mettere al bando capanne e statuette. E, all’opposto, chi si erge difensore di uno dei “simboli” della nostra tradizione, persino al di là del valore religioso.

Quest’anno, chissà se per prevenire controversie oppure per alimentarle anticipatamente, la prima a sollevare la questione è Elena Chiorino, la sorella d’Italia da qualche mese assessore all’Istruzione della giunta regionale di centrodestra, che ha recapitato ai dirigenti scolastici del Piemonte un invito a “valorizzare, all’interno della propria scuola, ogni iniziativa legata al Natale, come l’allestimento di Presepi e lo svolgimento di recite o canti legati al tema della Natività”. Una richiesta, quella rivolta a direttori e presidi darsi da fare con presepi e recite, in nome della valorizzazione delle tradizioni, della cultura e dell’identità culturale “che la Regione Piemonte intende tutelare e mantenere vive”. La sovranista casalinga invita a non farsi troppe fisime: “Credo – osserva l’emula di Giorgia Meloni – che non si possa e non si debba privare i nostri ragazzi, e soprattutto i nostri bambini, dell’atmosfera e della magia del Natale. Per coloro i quali vengono da altre realtà, si tratta inoltre di una preziosa occasione per conoscere usi e costumi del Paese in cui vivono, a tutto vantaggio di una più concreta e armoniosa integrazione culturale e, di conseguenza, anche sociale”.

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