ECONOMIA DOMESTICA

"Così non si rilancia l'economia"

Confindustria Piemonte boccia la manovra finanziaria. Il presidente Ravanelli: "Le nuove tasse hanno effetti recessivi. Intervenire sul costo del lavoro". A questo si aggiunge una deriva pericolosa: la criminalizzazione dell'attività imprenditoriale

Per rilanciare l’Italia serve un cambio di marcia, non i soliti balzelli, talvolta travestiti da misure per l’ambiente. A chiedere più coraggio è Confindustria Piemonte secondo cui la manovra finanziaria in discussione nel governo non presenta alcun segnale di svolta sugli investimenti pubblici e paga “l’assenza di una strategia di riforme strutturali in grado di innalzare il potenziale di crescita dell’economia”. È un giudizio fortemente critico quello delle imprese sulla legge di Bilancio 2020 che invece, a loro giudizio, dovrebbe fondarsi su tre pilastri: infrastrutture, inclusione dei giovani nel mondo del lavoro e innovazione.

Il numero uno delle industrie piemontesi Fabio Ravanelli punta il dito contro “plastic e sugar tax” e i loro potenziali “effetti recessivi per le imprese di ampi settori economici e avrebbero ripercussioni sui prezzi al consumo e sui livelli occupazionali”. “A questo – aggiunge Ravanelli – si aggiunge una deriva pericolosa: è in corso un tentativo di ampliare la sfera penale a questioni di natura economica, una criminalizzazione davvero ingiustificata che oltretutto non aiuta a combattere l’evasione fiscale, un fenomeno che Confindustria stigmatizza da sempre. Le imprese attendono piuttosto un cambio di marcia deciso sul cuneo fiscale e il costo del lavoro e un nuovo approccio alle infrastrutture, argomento che affrontiamo drammaticamente soltanto in occasione di eventi avversi e che invece dovrebbe essere prerequisito essenziale per la crescita del Paese”.

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