SACRO & PROFANO

"Coltiviamo talenti, non marijuana"

Don Luca Peyron, responsabile della pastorale universitaria della diocesi di Torino, commenta la sentenza della Cassazione: "Sosteniamo i giovani che protestano con Greta per l'inquinamento e poi consentiamo loro di avvelenarsi"

La sentenza della Cassazione sulla cannabis “giuridicamente non mi stupisce perché se si sdogana la modica quantità per uso personale allora poi si sdogana anche la modica produzione per uso personale. Ciò che però mi fa tristezza è pensare che nelle case si dovrebbero coltivare talenti e non gli strumenti per farci dimenticare che questo Paese non sa cosa farsene dei talenti a cominciare dai tagli ai fondi per scuola e università”. È la denuncia di don Luca Peyron, responsabile della pastorale universitaria per la diocesi di Torino, interpellato dall’AdnKronos.

Il sacerdote sottolinea “la fatica che fanno i giovani a seguire i loro sogni e a reggere le pressioni che derivano da ciò che il mondo degli adulti offre loro”. Un duro atto d’accusa quello pronunciato da uno dei più stretti collaboratori del vescovo Cesare Nosiglia. “I problemi del Paese – afferma don Luca Peyron – non si risolvono con la chimica ma con la storia, leggendo quella passata e provando a scriverne una diversa ed è curioso che sosteniamo i giovani quando protestano per l’aria pulita e nello stesso tempo permettiamo loro di avvelenarsi con quello che respirano”.

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