Una "follia" bloccare le operazioni
13:13 Giovedì 05 Marzo 2020La Regione Piemonte rinvia gli interventi non urgenti per far fronte all'emergenza Coronavirus. Ma il medico Viale, dei Radicali, contesta l'iniziativa. Intanto, com'era prevedibile, i contagiati salgono: ora sono 97. Cirio: "Nostra preoccupazione sono posti letto in terapia intensiva"
Stop alle operazioni non urgenti per far fronte all’emergenza Coronavirus? Di fronte a questa decisione della Regione Piemonte, comunicata attraverso un'ordinanza dal numero uno dell'Unità di crisi Mario Raviolo, il medico Silvio Viale, esponente storico dei Radicali, parla di “follia” e “demenza senza limiti”. “Per accorciare le liste d’attesa la Regione sembra stia decidendo di annullare tutti gli interventi chirurgici programmati, salvo tumori e urgenze, e gran parte delle prestazioni ambulatoriali. Ovviamente solo nel pubblico. In altre parole, pazienti, che aspettavano da mesi, devono essere prenotati nuovamente e i tempi di attesa di allungano per tutti”.
Intanto, com'era prevedibile, i contagiati salgono ancora ma il numero complessivo appare sotto controllo. Al momento sono 97 i casi risultati positivi al Covid-19 in Piemonte: 41 in provincia di Asti, 24 nell’Alessandrino, 16 in provincia di Torino, 5 nel Verbano Cusio Ossola, 3 in provincia di Novara e 5 nel Vercellese, più 3 casi extraregione. Cinquantatre persone sono tuttora ricoverate in ospedale. Di queste, 22 sono in reparti di malattie infettive (8 ad Asti, 4 a Novara, 5 all’Amedeo di Savoia di Torino, 3 ad Alessandria, 2 a Vercelli), 17 in terapia intensiva, 14 in altri reparti. Le persone in isolamento fiduciario domiciliare sono 44.
Sono pienamente operativi - precisa la Regione - i pronto soccorso di Chivasso e di Biella. Resta chiuso il pronto soccorso di Novi Ligure, in attesa del trasferimento verso altri ospedali dei casi presenti risultati positivi al Covid-19. Chiuso anche il pronto soccorso di Tortona, dove sono in atto le operazioni di riconversione della struttura in Covid-Hospital.
“La nostra preoccupazione è quella relativa per i posti letto di terapia intensiva. Stiamo lavorando con l’unità di crisi per fare il massimo possibile, per aumentare posti letto che sono il vero collo di bottiglia e l'anello debole nel momento in cui dobbiamo affrontare l’emergenza coronavirus” ha detto il governatore Alberto Cirio, all'uscita dal vertice in prefettura di questa mattina. “Il punto - ha aggiunto - è l'equilibrio tra persone che si ammalano e persone che hanno bisogno di terapia intensiva: questo è il rischio che la sanità piemontese ha, e stiamo facendo di tutto: abbiamo convertito ospedali, abbiamo acquistato caschi per attrezzare alla respirazione assistita anche i letti che non sono di terapia intensiva. Se avessimo una maggiore linearità nella indicazioni da Roma sarebbe più facile muoversi, però adesso la linea è dettata e noi la attuiamo nel concreto”.