EMERGENZA SANITARIA

Una "follia" bloccare le operazioni

La Regione Piemonte rinvia gli interventi non urgenti per far fronte all'emergenza Coronavirus. Ma il medico Viale, dei Radicali, contesta l'iniziativa. Intanto, com'era prevedibile, i contagiati salgono: ora sono 97. Cirio: "Nostra preoccupazione sono posti letto in terapia intensiva"

Stop alle operazioni non urgenti per far fronte all’emergenza Coronavirus? Di fronte a questa decisione della Regione Piemonte, comunicata attraverso un'ordinanza dal numero uno dell'Unità di crisi Mario Raviolo, il medico Silvio Viale, esponente storico dei Radicali, parla di “follia” e “demenza senza limiti”. “Per accorciare le liste d’attesa la Regione sembra stia decidendo di annullare tutti gli interventi chirurgici programmati, salvo tumori e urgenze, e gran parte delle prestazioni ambulatoriali. Ovviamente solo nel pubblico. In altre parole, pazienti, che aspettavano da mesi, devono essere prenotati nuovamente e i tempi di attesa di allungano per tutti”.

Intanto, com'era prevedibile, i contagiati salgono ancora ma il numero complessivo appare sotto controllo. Al momento sono 97 i casi risultati positivi al Covid-19 in Piemonte: 41 in provincia di Asti, 24 nell’Alessandrino, 16 in provincia di Torino, 5 nel Verbano Cusio Ossola, 3 in provincia di Novara e 5 nel Vercellese, più 3 casi extraregione. Cinquantatre persone sono tuttora ricoverate in ospedale. Di queste, 22 sono in reparti di malattie infettive (8 ad Asti, 4 a Novara, 5 all’Amedeo di Savoia di Torino, 3 ad Alessandria, 2 a Vercelli), 17 in terapia intensiva, 14 in altri reparti. Le persone in isolamento fiduciario domiciliare sono 44. 

Sono pienamente operativi - precisa la Regione - i pronto soccorso di Chivasso e di Biella. Resta chiuso il pronto soccorso di Novi Ligure, in attesa del trasferimento verso altri ospedali dei casi presenti risultati positivi al Covid-19. Chiuso anche il pronto soccorso di Tortona, dove sono in atto le operazioni di riconversione della struttura in Covid-Hospital. 

“La nostra preoccupazione è quella relativa per i posti letto di terapia intensiva. Stiamo lavorando con l’unità di crisi per fare il massimo possibile, per aumentare posti letto che sono il vero collo di bottiglia e l'anello debole nel momento in cui dobbiamo affrontare l’emergenza coronavirus” ha detto il governatore Alberto Cirio, all'uscita dal vertice in prefettura di questa mattina. “Il punto - ha aggiunto - è l'equilibrio tra persone che si ammalano e persone che hanno bisogno di terapia intensiva: questo è il rischio che la sanità piemontese ha, e stiamo facendo di tutto: abbiamo convertito ospedali, abbiamo acquistato caschi per attrezzare alla respirazione assistita anche i letti che non sono di terapia intensiva. Se avessimo una maggiore linearità nella indicazioni da Roma sarebbe più facile muoversi, però adesso la linea è dettata e noi la attuiamo nel concreto”.

print_icon