EMERGENZA SANITARIA

Cirio chiede aiuto a Conte: "Situazione drammatica"

Cruciali i prossimi tre giorni, posti di terapia intensiva pressoché esauriti. Il governatore vuole una corsia preferenziale, ma finora si è limitato a seguire le prescrizioni nazionali. A Torino i positivi aumentano e sui tamponi indicazioni sempre più vaghe

Il ciclone Covid-19 è alle porte: “nei prossimi tre giorni i casi di contagio in Piemonte raddoppieranno”. Ad affermarlo è il governatore del Piemonte Alberto Cirio che definisce la situazione “drammatica” e sempre più vicino il “livello di saturazione della rete di terapia intensiva regionale”. Parole riportate in una lettera scritta al premier Giuseppe Conte e ai commissari straordinari per il Coronavirus Angelo Borrelli e Domenico Arcuri in chiede di “aprire per il Piemonte una via di priorità d’urgenza”. Insomma, come scritto ieri dallo Spiffero, il sistema è al collasso e il peggio deve ancora arrivare. Cirio descrive un quadro piuttosto allarmante: “le attrezzature e il materiale medico non arriva”, “il personale medico è stremato malgrado i rinforzi”, “i nostri approvvigionamenti sono bloccati alle frontiere”. La verità è che il Piemonte è in ritardo su molti fronti e ancora non è chiara la linea che si sta seguendo per contenere l’epidemia, a partire dai tamponi. Le dichiarazioni di Cirio appaiono confuse e discordanti, ieri addirittura è scattato l’allarme per l’assenza dei reagenti necessari ai test diagnostici, oggi viene annunciato l’utilizzo del nuovo test della Diasorin di Saluggia. E meno male.

Il governatore dice di aver implementato del 65% i posti di terapia intensiva e chiede al Governo, con il quale ha più volte polemizzato, di inviare medici e di aprire una sorta di corsia preferenziale nei confronti di una Regione rimasta indietro su troppi fronti.

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Questa sera i contagi hanno raggiunto quota 3.576, con un incremento del 16% rispetto a ieri. Il focolaio che fa più paura è quello di Torino dove si sono registrati 230 nuovi casi in un solo giorno, raggiungendo i 1.590. Per il picco mancano ancora alcuni giorni, forse una settimana e i posti in terapia intensiva “sono pressoché esauriti” scrive Cirio al premier. Come il Piemonte possa affrontare i prossimi giorni non si sa. Soltanto oggi, a settimane dall’inizio dell’emergenza, sono state inviate dall’Unità di crisi alle aziende sanitarie 53.850 mascherine chirurgiche e 900 tute protettive donate dalla comunità cinese, oltre a 4.410 mascherine ffp2, 28.300 guanti, 400 tamponi (non saranno troppi?), 200 calzari e 500 cuffie. Intanto, da Torino ad Alessandria sono decine i medici e gli infermieri infettati e costretti a casa e chi non cede al Covid tra un po’ avrà bisogno di uno psichiatra.

E mentre molti governatori – da Bonaccini in Emilia-Romagna a De Luca in Campania – hanno assunto decisioni drastiche per limitare ulteriormente gli spostamenti delle persone, Cirio prima ha annunciato un provvedimento regionale, poi spiegato che avrebbe atteso il provvedimento del governo e ora che c’è l’ordinanza del ministro Speranza che, tra le altre cose, chiude i parchi e limita l’attività sportiva ai pressi dell’abitazione (LEGGI), lamenta che “non si fa cenno agli assembramenti davanti ai distributori automatici di cibi e bevande, né si parla purtroppo dei mercati e delle modalità per evitare gli assembramenti negli esercizi commerciali, in special modo la domenica”.