EMERGENZA SANITARIA

9 milioni di perdite in un mese, cassa integrazione in Gtt

Il Covid ha portato al crollo dei passeggeri (-90%) e l'azienda è costretta a correre ai ripari. La misura riguarderà tutti i lavoratori a rotazione. Lubatti (Azione): "Il Comune di Torino intervenga per integrare il salario dei dipendenti"

Per la prima volta nella storia di Gtt arriva la cassa integrazione. L’azienda ha chiesto formalmente di accedere al fondo bilaterale di solidarietà. La comunicazione è stata inoltrata questa mattina dal presidente Giovanni Foti ai sindacati e segue di pochi giorni il taglio delle corse dovuto alla riduzione dei passeggeri, dopo le misure restrittive del Governo per contenere l’epidemia da Covid. Non era mai successo prima d’ora e dà l’idea delle ripercussioni economiche del Coronavirus sui trasporti locali. Un crollo dei passeggeri del 90% e perdite in un solo mese di 9 milioni di euro in una fase già delicata per l’azienda pubblica, partecipata al cento per cento dal Comune di Torino, e sottoposta a un serrato piano di rientro. (Leggi la lettera inviata da Gtt ai sindacati)

“L’unica operazione che oggi possiamo fare e stiamo adottando, con grande dispiacere, è questa – spiega Foti in Commissione a Palazzo Civico –. Stiamo garantendo il servizio, con sanificazione e disinfezione costante dei mezzi. Dobbiamo ringraziare il personale che continua a essere in prima linea in questo momento complicato”. “La nostra preoccupazione – prosegue Foti – è che ci venga riconosciuta anche la produzione del servizio delle ore non fatte per causa di forza maggiore”.

La procedura riguarderà tutti i lavoratori di Gtt a rotazione “fatti salvi eventuali più stringenti provvedimenti che dovessero decretare la sospensione totale del servizio di trasporto pubblico locale, nel qual caso la richiesta si intenderà riferita a tutto il personale in forza”. La cassa inizierà il 30 marzo e durerà, nelle proiezioni dell’azienda, 9 settimane. 

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Le ripercussioni maggiori della riduzione dei dipendenti si sono avute sulla metropolitana: a fronte di una riduzione corse del 54% registra un tracollo dei passeggeri, superiore al 90%. Rispetto al dato medio invernale di 884mila persone, la scorsa settimana il metrò ha registrato appena 77mila passaggi, circa l’8 per cento. “Cassa integrazione a rotazione per tutti i dipendenti, a zero ore, per il massimo periodo possibile (9 settimane)” è il riassunto del consigliere di Azione Claudio Lubatti, già assessore ai Trasporti nella giunta di Piero Fassino. “La Città – prosegue Lubatti – si impegni a integrare la riduzione del salario conseguente all’attivazione del fondo”.

Allargando lo sguardo fuori dal capoluogo la situazione non cambia. Numeri alla mano, i treni hanno subito un crollo del 95% di passeggeri. “Sull’urbano 90% circa in meno di utenza – commenta la presidente dell’Agenzia per la mobilità piemontese, Licia Nigrogno –. Infine abbiamo oltre il 50% in meno sull’extraurbano a fronte di quasi il 98% in meno di utenza”.   

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