CORONAVIRUS & POLITICA

"Non servono poteri speciali" Cirio bocciato da Boccia

Dal ministro arriva uno stop alle richieste del governatore. "Le Regioni hanno già poteri adeguati e possono intervenire nelle proprie competenze". Si profila un braccio di ferro con Roma

“Le Regioni hanno già poteri adeguati e possono intervenire nelle proprie competenze”. La bocciatura da parte di Francesco Boccia della richiesta di poteri straordinari avanzata dal governatore Alberto Cirio, arriva non appena il ministro agli Affari regionali scende dall’aereo dal quale è atterrato a Caselle con i 22 medici arrivati di rinforzo in Piemonte. “Ognuno ha poteri adeguati per intervenire, perché abbiamo liberato i vincoli che c'erano prima. Quando ci sono limiti che vanno oltre, si interviene con i mezzi dello stato. Tutto lo Stato si sta organizzando in funzione delle difficoltà dei cittadini". L’ulteriore spiegazione di Boccia a supporto di quel niet alla prospettiva che il presidente della Regione aveva indicato l’altro giorno come indispensabile e urgente, pur precisando che non si trattava di una richiesta per sé in quanto governatore.

“Se non a me in quanto presidente, i poteri si diano poteri ai sindaci, ai prefetti o a un commissario, in modo tale da fare in fretta e non impantanarci nella burocrazia”, aveva spiegato. “L’emergenza economica e sociale sta crescendo e chiede risposte concrete e attuali, se pensiamo di agire con le regole tradizionali – il ragionamento di Cirio – tra due anni siamo ancora qui a sperare che qualcuno apra. Abbiamo bisogno di avere autorizzazioni straordinarie, servono poteri straordinari che ci facciano fare in fretta ciò che sappiamo fare e che abbiamo le risorse per poter fare”. Ma dal Governo, oggi è arrivato un inequivocabile diniego, che non mancherà provocare strascichi e tensioni ulteriori. Il ministro, chiedendo una “una moratoria sulle polemiche”, quasi certamente ne ha appena rinfocolata una.

 “Con Cirio non sempre andiamo d'accordo, ognuno dice la sua, ma c'è un rapporto di lealtà istituzionale. – ha aggiunto Boccia –. Non sono momenti semplici, ma non possiamo perdere tempo in polemiche. Chi perde tempo in polemiche fa male al paese. Abbiamo una grande forza che è lo Stato, che non è solo l'apparato centrale, ma tutti noi insieme e le articolazioni che hanno responsabilità. Se funzioniamo tutti, funziona lo Stato, se qualcuno viene meno si inceppa il meccanismo”. Che più di qualcosa si sia inceppato in questa gestione dell’emergenza, ormai, è chiaro a tutti. A Roma come a Torino.

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