EMERGENZA SANITARIA

Take away aperti in Piemonte, non a Torino

Cirio cede alle pressioni di esercenti e alleati e si allinea al resto d'Italia. Il capoluogo dovrà attendere ancora. Dal 4 maggio riaprono anche cartolerie, librerie e negozi d'abbigliamento per bambini. Si torna nei parchi. I sindaci vigileranno sul rispetto delle prescrizioni

Ristoranti, pizzerie e bar potranno far partire i propri servizi d’asporto anche in Piemonte a partire dal 4 maggio. Dopo una riunione in videoconferenza con il prefetto di Torino e i sindaci dei comuni capoluogo di provincia, il governatore Alberto Cirio torna sui suoi passi e conferma anche nella sua regione l’allentamento delle restrizioni stabilite dal premier Giuseppe Conte a partire dalla prossima settimana. Pur conservando tutte le sue preoccupazioni riguardo la curva epidemica piemontese e il suo ritardo rispetto a quella lombarda, Cirio ha ceduto alle pressioni di esercenti e dei suoi stessi alleati di governo che da ieri hanno iniziato a chiedere maggior coraggio e soprattutto sensibilità per le tante attività economiche che da due mesi fanno i conti con uno zero tondo alla voce incassi. Attenzione, però, alle regole: ristoranti e pizzerie potranno distribuire solo su prenotazione a clienti che si presentano con la mascherina e nelle fasce orarie 11-14 e 18-21. Ogni persona all'interno del locale dovrà stare non a uno ma a due metri di distanza. 

I sindaci dovranno farsi carico di garantire il rispetto del distanziamento sociale ed evitare assembramenti, oltre ad avere il potere di chiudere i locali laddove le prescrizioni non vengano rispettate. Unica eccezione resta Torino, dove la riapertura per l’asporto è posticipata al 9 maggio. Nel capoluogo il timore è per quei quartieri della movida - da San Salvario a Vanchiglia - dove la contemporanea apertura di tutti i locali potrebbe rendere maggiormente complicato il rispetto delle prescrizioni di sicurezza. 

Su le serrande anche per cartolerie, librerie e negozi d’abbigliamento per bimbi, che il governo già aveva riaperto nei giorni scorsi. Riprendono l'attività anche i negozi di toelettatura per animali, i centri per l’addestramento dei cani e i maneggi. Si potranno raggiungere le seconde case, ma solo in giornata e per comprovati motivi, tipo esigenze di manutenzione. Infine, sarà possibile tornare a usufruire dei parchi e giardini pubblici (con l’eccezione delle aree attrezzate per l’attività sportiva e aree gioco dove sono più facili gli assembramenti). 

“Abbiamo lavorato insieme alla Prefettura di Torino e ai rappresentanti degli enti locali per trovare una sintesi tra la prudenza che ci viene chiesta dai medici e l’esigenza di riapertura delle nostre attività - sottolinea Cirio -. La soluzione che abbiamo individuato ci permette di consentire il servizio di ristorazione da asporto, pur mantenendo alta l’attenzione. Il Piemonte sta ripartendo e lo fa con l’equilibrio necessario a garantire la salute dei suoi cittadini e della sua economia. Per la procedura di attivazione del servizio ho scelto la via più veloce, infatti basterà semplicemente comunicarlo al Comune, perché le nostre aziende hanno bisogno di lavorare e di farlo subito senza il peso della burocrazia. Il coinvolgimento diretto dei sindaci, invece, permetterà di valutare eventuali criticità e anche un monitoraggio costante della situazione. Prudenza e ripartenza possono e devono convivere. Basta avere buonsenso”.

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