EMERGENZA SANITARIA

Test sierologici a proprie spese

Via libera dalla Regione: i cittadini possono sottoporsi all'esame presso i laboratori privati. Finora solo le aziende potevano richiedere lo screening. Ma non concederanno alcuna "patente di immunità". Almeno per il momento

In Piemonte anche singoli cittadini potranno effettuare i test sierologici rivolgendosi ai laboratori privati. A rivelarlo, modificando un orientamento in senso contrario dei giorni scorsi, è stato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi rispondendo oggi in Consiglio regionale a un question time rivolto dal M5s. “I test somministrati dovranno essere quelli approvati dal Ministero della Salute e avranno solo valore epidemiologico – precisa  il vicepresidente della Commissione Sanità Domenico Rossi – poiché, ad oggi, non possono sostituire i tamponi per la funzionalità diagnostica”.

Insomma, mentre in un primo tempo l’esame era stato unicamente riservato al personale sanitario, compresi medici di famiglia, pediatri di libera scelta e specialisti convenzionati, da oggi chiunque lo vorrà potrà sottoporsi al test sierologico, a proprie spese e presso strutture private. E non solo più i dipendenti di quelle aziende che, in preparazione alla ripresa dell’attività produttiva, avevano ottenuto la possibilità di sottoporre a screening i lavoratori. Per chi produce e vende gli esami si annunciano buoni affari, visto che un kit può costare, a seconda delle tipologie, tra 4 e 7 euro alle strutture pubbliche e tra 25 e 50 ai privati cittadini. 

Però, almeno per il momento, la “patente di immunità” non esiste e queste indagini hanno un valore epidemiologico. Il test indica la quantità di anticorpi presenti ma manca ancora a livello mondiale una interpretazione che possa dire in modo univoco se esista l’immunità e quando. Com’è noto, infatti, mentre i tamponi scovano la positività al Covid, i sierologici e i cosiddetti kit veloci, invece, si concentrano sulla risposta immunitaria dell’organismo per scoprire se è entrato in contatto con il virus. Nello specifico si cercano le immunoglobuline G (IgG) e le M (IgM) che si formano in tempi diversi, comunque a partire da circa 5-6 giorni dal contatto. Ma sono i test sierologici, in laboratorio, attraverso il prelievo del sangue, i più affidabili. Se si trova un numero elevato di IgM significa che il Covid è appena passato e può essere ancora presente. A quel punto è necessario sottoporre la persona al tampone per ottenere un quadro attendibile, ed è questo che deve aver indotto finora alla cautela la Regione, temendo un ulteriore incremento delle richieste di tampone, rischiando di intasare un servizio che mostra molte falle e defaillance.

“Abbiamo chiesto un piano regionale che includa anche cittadini e operatori delle strutture socio assistenziali e un’attività proattiva della Regione per calmierare i prezzi e avere test qualitativamente adeguati – commenta la grillina Francesca Frediani –. Sarebbe inaccettabile se qualcuno ci lucrasse, oltremisura, in questo momento così delicato. Da Icardi non è arrivata nessuna risposta in questo senso, ad eccezione del liberi tutti ai test sierologici anche nei laboratori privati. Come si devono comportare le aziende che hanno ripreso la propria attività? Quali accorgimenti sono garantiti per i lavoratori? Serve una chiara organizzazione che, ad oggi, non c’è”.

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