EMERGENZA SANITARIA

Cirio accelera ma tira il freno

Anche il Piemonte aderisce alle richieste della altre Regioni sull'anticipo delle riaperture di bar, ristoranti e negozi. Molto dipenderà dall'andamento del contagio nei prossimi giorni

Cirio, adelante con juicio. La Regione Piemonte ha condiviso il documento con cui le Regioni chiedono di poter riaprire il commercio al dettaglio fin da lunedì 11 maggio, ma si è riservata la possibilità di valutare le scelte in base a quello che sarà l’andamento del contagio in questa prima fase della ripartenza. Nel corso della conferenza delle Regioni, secondo quanto si apprende, Alberto Cirio ha fatto notare che “l’Italia ha aree con situazioni diverse” e che quindi le scelte dovranno essere adottate in base “all’andamento del contagio”. Dunque il governatore non rompe il fronte delle Regioni e si allinea nel braccio di ferro con i colleghi, volto in particolare a chiedere maggiore autonomia in questa fase 2, ma se che la sua regione è tra quelle che più faticosamente stanno uscendo dall’emergenza sanitaria e quindi conviene rimanere prudenti. Nessuna fuga il avanti, dunque, visti anche i dati riguardo all’andamento del contagio che indicano il Piemonte come una delle aree geografiche in cui l’indice del contagio (R0) è tra i più alti in Italia, attestandosi allo 0,75%. Vuol dire che ogni positivo ne contagia in media meno di uno, condizione essenziale per una regressione dell’epidemia, ma non sufficiente, secondo gli esperi, per tornare a una vita normale.

Nel corso della video conferenza il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia si è confermato prudente e ha spiegato che dall’11 maggio avverrà l'esame dei dati del monitoraggio del ministero della Salute sul contagio da Covid 19. E in base a quelli dal 18 maggio ci potranno essere possibili differenziazioni regionali nelle riaperture, anche in base alle linee guida dell’Inail.

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