ECONOMIA DOMESTICA

Partnership Gl Events-Regione per gestire il Lingotto Fiere

Il governatore Cirio pronto a intervenire per salvare il polo fieristico di Torino, ma non attraverso l'acquisto degli immobili. La proposta: una società pubblico-privata in grado di rilanciare il centro. "Non possiamo socializzare le perdite"

Sì al salvataggio del principale polo fieristico di Torino, no ad alcuna operazione immobiliare. Può essere riassunta così la posizione della Regione Piemonte a fronte delle richieste giunte da Gl Events di rilevare la proprietà degli immobili del Lingotto che la società francese rilevò all’indomani delle Olimpiadi del 2006 e che ora vuole cedere alle istituzioni pubbliche. La cifra richiesta è “inferiore a oltre il 25% rispetto agli importi emersi da transazioni comparabili effettuate di recente” fa sapere in una nota Gl Events, insomma, un affare? Non secondo Alberto Cirio, almeno non in questi termini. Secondo quanto si apprende il prezzo si aggira intorno ai 40 milioni di euro. In assenza di un sostegno della Regione, ma anche del Comune di Torino, la società transalpina ha già fatto sapere di essere pronta a un disimpegno visto che l’attività recentemente è andata in sofferenza provocando un buco da 20 milioni di euro.

“Il Lingotto Fiere – afferma Gl Events in una nota – è l’unico centro congressuale e fieristico totalmente privato” fra i cinquanta che gestisce in tutto il mondo, al punto da rappresentare un’anomalia. Furono loro, all’indomani dell’evento olimpico, a decidere di acquistare gli immobili escludendo il pubblico e mettendosi al riparo dai rischi di periodiche gare per la gestione, cui sono sottoposti tutti i soggetti che usufruiscono di spazi pubblici. Ma evidentemente quindici anni fa le prospettive erano altre, non c’era il sentore di ben due crisi economiche mondiali e, in ultimo, non c’era alle viste una pandemia in grado di congelare per un intero anno tutta (o quasi) l’attività fieristica. Così quel “sostegno ripetutamente sollecitato - spiega la società – oggi è diventato una necessità assoluta. La situazione è infatti aggravata dall’attuale emergenza sanitaria e dalla conseguente crisi economica”.

La proposta che arriverà da Cirio per salvare il Lingotto Fiere è di costituire una società ex novo, composta da soggetti pubblici e privati, all’interno della quale Gl Events conferirà gli immobili e la Regione interverrà con dei capitali. All’interno di questo nuovo soggetto, i soci lavoreranno per attrarre manifestazioni ed eventi, anche attraverso format innovativi compatibili con la situazione sanitaria attuale. Anche perché non sfugge che in tutti questi anni il valore aggiunto di Gl Events nell’attrarre iniziative sia stato marginale: le principali kermesse che hanno avuto il Lingotto come cornice sono state pubbliche, si pensi solo al Salone del Libro o a Terra Madre.

Quello fieristico è uno dei settori su cui Torino punta particolarmente e che oggi è in grado di produrre un impatto economico da oltre 70 milioni di euro, occupando 350 persone, tra posti di lavoro diretti e indiretti. Il modello di governance e le modalità operative della società di gestione dovranno essere studiati in tal senso con una sola condizione specifica necessaria per Gl Events: la cessazione delle perdite. Un’aspirazione legittima per una società privata, che vive di profitti, ma non si può neanche pensare che il pubblico intervenga per socializzare le perdite e privatizzare gli utili.

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