FASE 2

Cirio: "Sbloccata la cassa in deroga"

Il governatore del Piemonte assicura che entro il 21 giugno tutti gli aventi diritto l'avranno ricevuta. E poi punta il dito contro il Governo: "Le procedure imposte da Roma hanno impallato il sistema"

Entro il 21 giugno tutti i lavoratori che ne hanno diritto, in Piemonte, riceveranno la cassa integrazione in deroga. Lo annuncia il governatore Alberto Cirio, che questa mattina ha incontrato i vertici regionali dell’Inps con l’assessore al Lavoro Elena Chiorino. “La Regione ha trasmesso il 97,5% delle domande e, a oggi, l’Inps ha pagato il 55%, per un totale di circa 76mila persone che hanno ricevuto la cassa in deroga – spiega Cirio –. Per me è stato importante venire qui oggi, perché quando mi ferma un piemontese che da marzo non riceve il proprio salario mi indigno, ma poi faccio il governatore e quindi devo risolvere i problemi”. La soluzione è arrivata ottenendo dal governo di eliminare il doppio passaggio Regioni-Inps che, sostiene il governatore del Piemonte, ha “impallato il sistema delle regioni, perché quando le procedure nascono in modo sbagliato da Roma poi danno effetti negativi sul territorio regionale”.

Il direttore regionale Inps, Emanuela Zambataro, spiega una nota, ha esposto i dati relativi alla gestione delle prestazioni emergenziali, alle quali sono state destinate specifiche task force composte da 272 operatori Inps. Alla data del 31 maggio i lavoratori per i quali è stata emessa autorizzazione alla integrazione salariale gestiti dalle sedi del Piemonte sono stati 718.389, considerando nel complesso la Cigo Covid e i Fis e la Cassa in deroga. L’Inps rammenta che le aziende e gli Intermediari qualificati devono procedere entro l’8 giugno all’invio dei modelli SR41 non ancora trasmessi e relativi alle prime nove settimane di cassa integrazione. Con riguardo alle ulteriori prestazioni emergenziali il direttore ha evidenziato che in Regione sono stati pagati 561.000 “bonus” da 600 euro a lavoratori autonomi, del turismo, dello spettacolo ed agricoli riferiti ai mesi di marzo ed aprile.Sono state ricevute 18.235 domande di reddito di emergenza, misura di inclusione sociale prevista dal recente decreto legge n. 34/2020 introdotta per supportare i nuclei familiari in condizioni di difficoltà economica causata dall’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Al termine dell’incontro il presidente Cirio e Zambataro hanno vicendevolmente espresso l’auspicio che le attività in cui la Regione e l’Istituto sono impegnati possano contribuire al superamento dei problemi causati dalla pandemia in atto e che, una volta cessato il contesto emergenziale, permangano ambiti di fattiva collaborazione istituzionale. “Accoglieremo volentieri anche nelle prossime settimane il presidente Cirio presso la nostra direzione, al fine di condividere lo stato di avanzamento delle reciproche attività” commenta Zambataro.

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