POLITICA & SANITA'

Chiama un leghista per salvare la ghirba

Disperata mossa della Serpieri, periclitante numero uno dell'Asl di Vercelli. Nomina Zulian alla direzione sanitaria, sperando nella clemenza dell'assessore e degli uomini di Salvini che, in verità, hanno già deciso di farla fuori

L’approssimarsi dell’imminente dello spoils system, anticipato seppur parziale, ai vertici delle aziende sanitarie c’è chi si dimette e c’è chi prova a resistere, magari cercando vani appigli in gesti distensivi. Nello stesso giorno in cui il direttore generale dell’Asl To4, Lorenzo Ardissone ha inviato la mail in assessorato rassegnando le proprie dimissioni, la sua omologa dell’azienda di Vercelli Chiara Serpieri ha nominato direttore sanitario un uomo della Lega e molto vicino allo stesso Luigi Icardi, ovvero il partito e l’assessore che da tempo hanno deciso di mandarla a casa.

È, infatti, di ieri la delibera con cui Serpieri affida la direzione sanitaria dell’Asl (dopo le dimissioni di Arturo Pasqualucci) a Gianfranco Zulian, già al vertice dell’Asl di Biella dal 2012 al 2015, docente all’Università del Piemonte Orientale, direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asl di Novara e attualmente commissario ad acta della stessa azienda novarese: nomina decisa dalla Regione nel corso dell’emergenza Coronavirus. Ma il medico posto al fianco del direttore generale Arabella Fontana (data tra coloro che per i quali in corso Regina si è pronti a preparare le valigie) è stato anche spesso indicato come un papabile alla candidatura a sindaco sotto la cupola di san Gaudenzio. Lontani trascorsi nel Ccd, nel 2011 quando venne eletto il dem Andrea Ballarè, Zulian era in lista per la Lega.

Difficile, di fronte a questo profilo, non intravvedere nella decisione di Serpieri un disperato, quanto estremo tentativo, di lanciare un ramoscello d’ulivo al partito dell’assessore alla Sanità e allo stesso Icardi per evitare ciò che quest’ultimo ha annunciato l’altro ieri in un colloquio con lo Spiffero, ovvero la volontà di sostituire entro la fine del mese quei direttori generali le cui aziende presentano bilanci relativi allo scorso anno con pesanti perdite. A chiedere la testa di Serpieri, inoltre sono anche i sindaci del territorio la cui assemblea ha bocciato l’operato della manager, invitata caldamente nelle scorse settimane a farsi da parte anche dal deputato leghista e sindaco di Borgosesia Paolo Tiramani. Nel frattempo la Serpieri è stata anche iscritta nel registro degli indagati per omissioni d’atti d’ufficio nell’inchiesta sulle morti nella casa di riposo cittadina e i presunti mancati ricoveri di pazienti in ospedale.

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