POLITICA & SANITA'

Terapie intensive, retromarcia del ministero: ok al Piemonte

Esulta la Regione. Confermati i letti di rianimazione a Saluzzo, Borgosesia e Carmagnola. Da Roma riconosciuta la bontà delle scelte della task force di Monchiero. Via libera al piano di riorganizzazione ospedaliera

Avevano ragione Giovanni Monchiero e la commissione dal lui presieduta: la scelta di collocare i posti di terapia intensiva negli ospedali di Saluzzo, Carmagnola e Borgosesia, nell’ambito del piano richiesto dal ministero, è quella giusta.

Da Roma, dopo essere partita nei giorni scorsi la richiesta a forma del direttore generale Andrea Urbani di rivedere il piano delle rianimazioni anche in funzione di una eventuale ondata di ritorno del Coronavirus (ma anche per altre emergenze) spostando dai tre ospedali in altre strutture i letti di terapia intensiva, oggi è arrivata la retromarcia con la conferma della bontà delle scelte fatte. “Il ministero ha accolto le nostre rimostranze, dando il via libera al decreto di approvazione integrale del piano di potenziamento della rete ospedaliera regionale", spiega l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi. "Ne ho avuto conferma stamattina, direttamente dalla direzione del ministero” aggiunge Icardi, rimarcando “tutta la soddisfazione per l’evoluzione di questa vicenda che rischiava di veder privati quegli ospedali di risorse fondamentali per la sanità del territorio.

Al dicastero di Roberto Speranza si è, dunque, compreso le ragioni, anche legate alla conformazione del territorio e alla stessa rete ospedaliera piemontese, che avevano portato la task force di Monchiero a quella che a Roma era parsa una forzatura rispetto ai criteri generali che, come tali, possono e debbono avere delle eccezioni. “Ragioni che ci opponevano alla richiesta del ministero di rivalutare l’offerta di quei posti letto e di riallocarli altrove – osserva ancora l’assessore –. Dati alla mano, la validità delle nostre scelte è stata riconosciuta". Più rustico il commento del capogruppo della Lega a Palazzo Lascaris, Roberto Preioni che parla di “miopi imposizioni romane” contro le quali “il Piemonte ha vinto”.

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