STELLANTIS

Fca-Psa, nozze entro otto mesi

Il ceo del gruppo francese Tavares conferma l'impegno ad andare avanti. Attesa per le semestrali. Deadline per la fusione il primo trimestre del prossimo anno. Non fanno paura le indagini della magistratura sulle emissioni

La fusione tra Fca e Psa questa settimana affronta un passaggio decisivo, perché i due gruppi destinati a dare vita al gruppo Stellantis, presentano i loro conti semestrali. Oggi è toccato al gruppo francese, venerdì sarà la volta di Fca. Da valutare c’è l'impatto del Covid-19, sul passato e soprattutto sul futuro, per arrivare a una posizione di cassa forte quando il nuovo gruppo sarà operativo. Carlos Tavares, ceo del gruppo francese, l’ha detto chiaramente, parlando con gli analisti: “Il flusso di cassa netto, che avremo al giorno uno di Stellantis è molto importante. Dipenderà molto dai risultati del secondo semestre di quest’anno. Al momento lavoriamo per ottenere il migliore risultato possibile, vogliamo avere un rimbalzo forte nella seconda parte dell’anno. Questa è la migliore risposta in vista del closing, che confermiamo avverrà entro il primo trimestre 2021”. Insomma, per i francesi il matrimonio con Fca non è in discussione. Resta l’incognita legata a un possibile ritorno del lockdown, “un elemento su cui non abbiamo controllo”, ha ammesso il manager di origini portoghesi. Molto più sereno è invece apparso quando si è parlato dei rilievi della Commissione europea, in merito alla posizione dominante che il nuovo gruppo avrebbe nei veicoli commerciali.

“Se dovremo vendere qualcosa, lo venderemo”, ha risposto agli analisti che gli chiedevano cosa si aspettasse in merito alla decisioni della commissaria Margrethe Vestager. “Le richieste che ci hanno fatto sono normali, non vedo rischi per consumatori, la competizione in Europa sui veicoli commerciali rimane forte. Siamo leader e stiamo cercando di capire se le nostre risposte saranno sufficienti” ha spiegato. Per il resto la fusione sembra procedere senza particolari intoppi. “È incredibile la complessità del progetto. Produciamo migliaia di documenti. Un lavoro enorme e difficile. Come già fa Psa, Stellantis sarà una società in grado di generare molto valore. Vogliamo essere un leader a livello di sostenibilità per 20 o 30 anni”, ha garantito il manager ringraziando le circa mille persone, divise in 25 team che “lavorano lontano dai riflettori per arrivare al closing”. Tavares, in minima parte, si è anche sbilanciato su un punto chiave, ovvero la condivisione o meno della nuova Electric Vehicle Modular Platform su cui dal 2023 saranno prodotti i veicoli elettrici di Psa di ultima generazione. Autonomia da 400 a 650 chilometri e architetture sviluppate per i modelli medi, ovvero i Suv.

A domanda specifica, prima ha preso tempo: “Al momento non posso parlarne, non è un tema di cui abbiamo discusso con Fca”, ma poi ha affondato il colpo aggiungendo che “noi crediamo nella qualità di questa piattaforma, credo che la sua competitività sia chiara a tutti”. Trattandosi di un segmento decisivo a livello globale, toccherà a Fca rispondere. L’occasione ci sarà venerdì per i conti trimestrali. Oltre al merger con i francesi, sul tavolo moltissimi temi, a cominciare dall’indagine della magistratura tedesca e italiana che ha portato alle perquisizioni in dieci sedi del gruppo la settimana scorsa, passando per la procedura di infrazione che l’Europa sta portando avanti dal 2017, anche questa in merito ai livelli di emissioni di alcuni modelli. Incognite che però non spaventano Tavares: “Vogliamo creare il terzo produttore al mondo di automobili, è normale che ci facciano tante domande. Eravamo preparati, siamo flessibili e collaborativi con tutti”. Venendo ai risultati, al momento Psa conferma una crescita del margine operativo in media del 4,5% di qui al 2021 per il comparto auto, salvo incognite da pandemia. Per fine anno ci si attende un calo del 25% delle vendite in Europa.

“Nonostante la pandemia rimaniamo in controllo del nostro destino”, ha garantito Tavares. Il nuovo focus saranno le vendite online, per ridurre il costo troppo alto della rete distributiva in Europa. Un modo per accelerare l’uscita dal baratro dei primi sei mesi di quest’anno: utile netto consolidato di 376 milioni, in calo di 1.672 milioni rispetto al 2019, i ricavi di gruppo sono stati pari a 25.120, in calo del 34,5% rispetto al primo semestre 2019. “Win together, efficiency, agility” sono le parole d’ordine fissate dal futuro ceo di Stellantis.

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