CULTURE CLUB

Ha vinto il "Sistema Egizio"

Passa in Consiglio regionale la modifica dello statuto del museo. Fratelli d'Italia consuma la sua (sterile) vendetta astenendosi, mentre i 5 stelle sbraitano contro il "Sistema Torino" incarnato dalla Christillin ma sbagliano il terreno di battaglia

L’ultimo atto del Consiglio regionale del Piemonte prima della pausa estiva è stato l’approvazione della modifica dello Statuto del Museo Egizio che toglie il limite dei due mandati al rinnovo degli organi della Fondazione. Un atto che consente all’attuale presidente Evelina Christillin di proseguire il proprio incarico, anche se l’espressione dei due soci pubblici – oltre alla Regione, il Comune di Torino – non era determinante. La vicenda però aveva assunto fin dall’inizio una valenza politica, con una parte del centrodestra e del Movimento 5 Stelle intenzionati a sbarrare la strada a quella che, non senza ragione, viene identificata come l’incarnazione del famigerato “Sistema Torino”. La Signora degli A(g)nelli è certamente una delle figure di spicco del blocco di potere subalpino, che per oltre un ventennio ha fatto il bello e brutto tempo sotto la Mole, ma l’opposizione alla sua riconferma al vertice dell’istituzione culturale è parsa una ripicca più politica (e persino personale) che non una contestazione nel merito. Anche perché a detta di tutti i risultati della presidenza Christillin in accoppiata con il direttore Christian Greco, da lei piazzato alla guida operativa del museo, sono più che lusinghieri.

Il voto è arrivato dopo un ultimo braccio di ferro che ha visto protagonista il Movimento 5 Stelle, che con 26 emendamenti ostruzionistici ha cercato di impedire il pronunciamento dell’Assemblea di via Alfieri. Impegnando i lavori fino alla fine della seduta ciò sarebbe stato possibile, ma non avrebbe comunque impedito domani all’assemblea dei soci della Fondazione di dare il via libera alla modifica statutaria. Nel tardo pomeriggio i grillini hanno così deciso di ritirare gli emendamenti. “Loro non si esponevano – spiega la Francesca Frediani – con il ritiro degli emendamenti abbiamo almeno fatto in modo che si assumessero le loro responsabilità”.

Il provvedimento è stato approvato con il voto a favore di Lega e Forza Italia e Pd, l’astensione di Fratelli d’Italia, partito che in passato aveva polemizzato (sguaiatamente) con il vertice dell’Egizio addirittura con la leader Giorgia Meloni in un battibecco con il direttore Greco. Presenti, ma non hanno votato Luv, Moderati e Monviso. Per l’assessore alla Cultura della Giunta Cirio, la leghista Vittoria Poggio, si è trattato di “una scelta consentita dalla legge che attiene a considerazioni di opportunità”. Di incoerenza dei grillini parla invece Paolo Ruzzola, capogruppo di Forza Italia, che osserva: “Si sono opposti alle modifiche allo Statuto del Museo Egizio che sono state proposte da un ministro del Governo centrale, dove il M5s rappresenta i due terzi della maggioranza, e che non è neppure arrivata in discussione in Comune di Torino dove costituiscono un monocolore. Vorremmo capire come mai in Regione si parli di difesa del sistema Torino quando né a livello romano né a livello dell’amministrazione torinese si è bloccata questa proposta, anzi è stata approvata e avallata. Siamo esterrefatti da questa posizione, del tutto insensata e figlia del solito tentativo del M5s di giocare su più tavoli, vestendo il ruolo di maggioranza e opposizione per poter raccontare il tutto e il suo contrario agli elettori piemontesi e italiani”.

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