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Egizio, ok al tris di Christillin

Via libera all'unanimità alle modifiche dello Statuto. Salta il limite dei due mandati per i vertici della Fondazione. La presidente così potrà restare al timone. Solo Appendino dà forfait per non urtare la sua maggioranza che s'aspettava uno schiaffo al Sistema Torino

Il Collegio dei Fondatori ha dato il via libera unanime questa mattina alle modifiche dello Statuto del Museo Egizio, tra le quali c’è anche la controversa eliminazione del limite dei due mandati per i vertici della fondazione, tra cui il presidente, consentendo così a Evelina Christillin di rimanere in sella. Proprio questo aspetto aveva provocato più di un mugugno a Palazzo Lascaris (archiviate le iniziali schermaglie della Lega, il partito più critico è stato Fratelli d’Italia) e anche al Comune di Torino, dove i Cinquestelle si sono subito dichiarati contrari. Mentre, però, in Consiglio regionale le modifiche sono state approvate, seppur con l’astensione del partito di Giorgia Meloni, e questa mattina la Regione (presenti il governatore Alberto Cirio e il suo assessore Fabrizio Ricca) ha garantito il suo voto favorevole – assieme al Ministero dei beni culturali, rappresentato da Luisa Papotti, e alle fondazioni bancarie (Compagnia di San Paolo e Crt) – Palazzo Civico ha scelto di dare forfait. All’assemblea, infatti, non era presente Chiara Appendino che si è fatta rappresentare da un dirigente, Emilio Agagliati, proprio per evitare frizioni con una maggioranza che mal digerisce un’operazione vista, in questo caso con un certo strabismo, come un favore a una delle massime espressioni del famigerato Sistema Torino. Una posizione pilatesca, quella della sindaca, l’ultima di una ormai lunga serie.

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