PALAZZO LASCARIS

Le 10 ferite dell'emergenza Covid

Si è insediato in Regione il gruppo d'indagine sull'emergenza sanitaria in Piemonte. Da settembre audizioni per temi: dalle Rsa alle carceri, dai Dpi alla rete territoriale. Cosa è andato storto, a partire dallo stato di salute del sistema sanitario prima del virus

Come si è presentato il sistema sanitario piemontese al cospetto del Coronavirus? Come ha reagito? In che modo si è inserito nel quadro dei provvedimenti nazionali assunti dal Governo? Attorno a queste tre grandi questioni ruoterà il lavoro della Commissione d’indagine sul Covid che si è insediata questa mattina e che inizierà le audizioni a settembre.

Il gruppo di lavoro indagherà non solo sulla gestione dell’emergenza ma anche sui provvedimenti assunti dalle passate amministrazioni regionali e certificherà lo stato di salute di un sistema sanitario che, almeno secondo quanto emerso nelle settimane più difficili dell’epidemia, si è rivelato fin troppo fragile. “Abbiamo preso decisioni sulla metodologia dell’indagine e abbiamo deciso di affrontare l’analisi della vicenda procedendo per temi, focalizzandoci sugli argomenti e convocando, quindi, le stesse persone su argomenti diversi” afferma il coordinatore della commissione Daniele Valle.

Si partirà proprio dalla situazione della sanità piemontese “ex ante”, cioè prima dell’emergenza, per poi esaminare il quadro normativo costituito dai vari dpcm varati dal premier Conte. Successivamente verranno analizzate le ferite lasciate aperte dalla pandemia: la gestione delle Rsa, l’approvvigionamento dei dispositivi di sicurezza, a partire dalle mascherine, i tamponi, il lavoro della rete territoriale (Usca, Sisp, medici di base), le misure di lockdown, la catena di comando, la diffusione del virus nelle carceri, il trasporto medico e la protezione civile locale. Sono dieci in tutto i temi che verranno trattati in altrettante sedute.

“È importante ricostruire, nel dettaglio, la situazione della sanità durante la pandemia per poter ridisegnare il nostro sistema affinché possa rispondere efficacemente a un’eventuale recrudescenza della pandemia in autunno” conclude Valle, il quale poi bacchetta giunta e Unità di crisi da cui “attendiamo ancora i documenti che dovremo esaminare con grande attenzione e che auspichiamo possano essere consegnati in tempi stretti alla Commissione”.

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