DISCORDIA ISTITUZIONALE

Migranti, 9 fuggiti dal centro astigiano

A poche ore dal loro trasferimento da Lampedusa a Castello d'Annone hanno tagliato la corda. Due ritrovati in Valle d'Aosta, gli altri hanno fatto perdere le loro tracce. La polemica del presidente Cirio con il Governo

Nove dei 76 tunisini trasferiti da Lampedusa nel centro di accoglienza di Castello d’Annone in provincia di Asti sono fuggiti. Il primo ad abbandonare la struttura, gestita dalla Croce Rossa Italiana, era stato, nel primo pomeriggio di ieri, un 21enne. Nella scorsa notte sono fuggiti altri 8 ospiti del centro: due di loro sono stati trovati in Valle d’Aosta sull’auto di un connazionale residente in Francia.

L’arrivo del nuovo contingente di profughi aveva suscitato l’altro giorno la protesta del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che ha accusato il Governo di non avere rispettato gli impegni di “non trasferire altri migranti in Piemonte in questo periodo”.

Il governatore  insieme al vicepresidente della Regione, Fabio Carosso, con gli assessori alla Sicurezza e immigrazione, Fabrizio Ricca, e alla Protezione civile, Marco Gabusi, ha scritto in queste ore al ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, alla luce “della grave situazione venutasi a creare in Piemonte dove, a meno di 24 ore dall’arrivo del nuovo gruppo di migranti inviati dal governo, si sono già concretizzati, come temuto, episodi di fuga”, nonostante il servizio di vigilanza h24 attivato dalla prefettura e questura di Asti. “Un fatto reso ancora più grave – aggiungono – dalla promessa disattesa da parte del Governo di non procedere con nuovi invii che, come era stato già evidenziato, il Piemonte è nell’impossibilità di accogliere”. La Regione “denuncia quello che, a tutti gli effetti, è un film già visto di cui non serviva prevedere il finale, e ha chiesto al Ministro immediati provvedimenti per porre fine a una situazione d’emergenza”.

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