EMERGENZA SANITARIA

Locali chiusi alle 23, "inutile e dannoso"

Monito dell'assessore al Commercio della Regione Piemonte, Poggio, che invita il Governo a garantire gli aiuti economici promessi agli esercenti. Palazzo Chigi smentisce ogni ipotesi di "coprifuoco"

“La chiusura alle 23 dei pubblici esercizi come bar, ristoranti o birrerie potrebbe avere due effetti: non contenere la diffusione del virus che come tutti sanno non ha orari, e in compenso danneggiare seriamente un settore già duramente colpito”. A prendere posizione è l’assessore al Commercio della Regione Piemonte, Vittoria Poggio, sull'ipotesi di chiusura anticipata dei locali, ventilata dai giornali. “Negozianti ed esercizi commerciali – dice Poggio – sono già impegnati a far rispettare le misure di sicurezza, e per questa ragione mi auguro che a Palazzo Chigi prendano tempo e riflettano per non trasformare quella che oggi è un’ipotesi in un provvedimento nefasto che si può evitare semplicemente rispettando le regole a cui siamo già sottoposti per evitare la diffusione del Covid-19”.

Al Governo Poggio chiede anche di attivare leve economiche per sostenere i titolari dei locali di intrattenimento, al momento rimasti fuori dai programmi di sostegno statali. “Noi come Regione – afferma – abbiamo fatto la nostra parte consegnando ai titolari delle discoteche 2.500 euro a testa a fondo perduto. In Conferenza Stato-Regioni eravamo rimasti d’accordo che successivamente sarebbe intervenuto anche il Governo, che però stiamo ancora aspettando. Se non si farà in fretta – conclude l’assessore regionale – qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di avere contribuito a cancellare un’intera categoria produttiva”.

Dal Governo arriva la smentita a un possibile provvedimento restrittivo. “Non c’è alcuna intenzione di chiudere ristoranti, bar e locali come si legge su alcune testate, né di anticiparne l’orario di chiusura introducendo di fatto un coprifuoco” sottolineano fonti di Palazzo Chigi. Ieri sera della possibilità di anticipare le chiusure di bar e ristoranti si era ragionato nel corso della riunione tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione di maggioranza, ma nessuna decisione definitiva era stata presa. Nessuna novità sugli orari, viene ora assicurato, dovrebbe essere introdotta nel nuovo Dpcm, lasciando a locali, bar e ristoranti la possibilità di chiudere in base alle singole esigenze.

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