SCIUR PADRUN

Cambio alla guida dell'Amma

Nuovo vertice dell'associazione delle imprese metalmeccaniche. A raccogliere il testimone di Marsiaj, dopo la sua elezione alla presidenza dell'Unione Industriale di Torino, è Stefano Serra, amministratore delegato di Teseo-Clemessy Italia

Stefano Serra è il nuovo presidente dell’Amma Torino, l’associazione dell’Unione Industriale che riunisce 600 aziende metalmeccaniche per 50mila addetti, fondata nel 1919 dal senatore Giovanni Agnelli. Serra è stato eletto dal Consiglio generale dell’associazione dei meccanici e meccatronici torinesi e resterà in carica per il quadriennio 2020-2024. Sostituisce Giorgio Marsiaj, che dal luglio scorso è a capo dell’Unione Industriale di Torino.

Nato nel 1967 a Firenze, Serra ha una lunga esperienza manageriale iniziata all’International Tax Advisory di Arthur Andersen a Melbourne. Nel 2007 ha assunto l’incarico di direttore generale di Teseo, una pmi ad alta tecnologia. Nel 2012 l’azienda confluisce nel gruppo multinazionale Clemessy, che nomina Serra amministratore delegato di Teseo-Clemessy Italia, oggi leader nella progettazione e realizzazione di sistemi di test e collaudo e sistemi elettronici per aerospazio, automotive e medicale. È presidente della Scuola Camerana e della Fondazione Its Aerospazio e Meccatronica del Piemonte, membro del Comitato ammissioni start-up di I3P, l’incubatore d’imprese fondato dal Politecnico e consigliere del distretto Aerospazio del Piemonte. Infine ha partecipato attivamente alla nascita e allo sviluppo del polo di innovazione Mesap.

“Il futuro, come sempre – ha dichiarato Stefano Serra – porta il cambiamento. Noi oggi affrontiamo mutazioni dell’impronta industriale del territorio, nuove tecnologie, nuovi modelli produttivi, che rendono necessarie nuove competenze. A questo scopo, attribuisco molta importanza ai giovani e all’up-skilling del capitale umano. Occorre, inoltre, accelerare per favorire maggiori sinergie tra la metalmeccanica e aziende appartenenti a settori diversi e già presenti sul territorio, come ad esempio quelli dell’energia e dell’Ict. L’obiettivo comune, dell’Unione Industriale e dell’Amma, è cogliere appieno le opportunità che ci prospetta la green economy e che, oltretutto, sarebbero favorite dall’auspicato arrivo dei finanziamenti europei”.

print_icon