PALAZZO LASCARIS

"Piemonte prossimo al collasso,
Cirio ora chieda il nostro aiuto"

Vertice delle forze di opposizione della Regione. Gallo (Pd): "Il governatore ammetta gli errori e apra una nuova fase, noi disponibili a collaborare". Grimaldi (Luv): "Sta andando molto male". Il nodo della mozione di sfiducia all'assessore Icardi, "commissariato nei fatti"

L’appuntamento è fissato alle 15 di domani, venerdì 30 ottobre: sarà un incontro virtuale come impongono i tempi. Le minoranze a Palazzo Lascaris provano a trovare una strategia comune di opposizione (costruttiva, ça va sans dire) alla giunta di Alberto Cirio che manifesta grande difficoltà di fronte al galoppare dell’epidemia, con gli ospedali al collasso, le Rsa lasciate in balia degli eventi, il tracciamento ormai saltato e l’Esercito alle porte dei Pronto Soccorso ad allestire tensostrutture di emergenza.

Da ora “nessuno sconto a Cirio sulle falle organizzative e i ritardi del Piemonte” minaccia il capogruppo Pd Raffaele Gallo, animatore del vertice cui parteciperanno tutte le forze di centrosinistra  (Pd, Luv, Moderati, Lista Chiamparino) e il Movimento 5 stelle. Mentre in giunta resta il gelo tra il governatore e l’assessore alla Sanità (esautorato di fatto) Luigi Icardi, le opposizioni si dichiarano “disponibili ad aiutare il nuovo assessore Cirio, se si riconoscono gli errori fin qui commessi e si affrontano oggi i problemi che ci saranno domani”. Un po’ quello che succede a parti invertite a livello nazionale con Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia che chiedono a Conte di essere coinvolte.

Alcuni esempi? “Qualcuno sta elaborando o pensando come gestire la concomitanza del picco dell’influenza con il Covid dal punto di vista della risposta ospedaliera? Esiste o qualcuno ha elaborato il piano per decongestionare gli ospedali trasferendo i malati Covid a bassa intensità in altre strutture liberando posti letto che oggi non hanno rotazione? Le operazioni programmate sono state bloccate come a marzo (eccetto salvavita): è possibile ricorrere a strutture esterne anche private per non aumentare le liste di attesa e far operare i chirurghi oggi fermi?”. Tante domande ancora senza risposta che oggi Gallo rivolge direttamente a Cirio nel suo doppio ruolo di governatore e commissario (di fatto) della sanità piemontese.

“Sta andando molto male, e se è vero in tutta onestà che la seconda ondata è più dura della prima, le centinaia di segnalazioni che ci stanno arrivando ci restituiscono l’immagine di una Regione totalmente impreparata; siamo travolti dalla seconda ondata come se la prima non ci fosse mai stata – attacca Marco Grimaldi, capogruppo di Luv –. Era l’unica cosa che sapevamo di non poterci permettere, eppure i dati impietosi sono il risultato delle cose non fatte dal presidente Cirio e dalla sua giunta”. Stando ai dati il raddoppio dei casi avviene ogni 6,5 giorni pertanto, se non fermeremo i contagi, entro due settimane rischiamo di avere 60 mila contagiati: significa che nei prossimi 14 giorni si ammaleranno tanti piemontesi quanti se ne sono ammalati da marzo a oggi.

La questione è sempre la stessa: senza una regia politica è inutile moltiplicare le task force, le unità di crisi e i vari consulenti: in questo momento l’unica cosa chiara è che tutto il sistema è già di nuovo prossimo al collasso così come accadde tra marzo e aprile. Si dilatano i tempi di attesa per il tampone (i protocolli parlano di tre giorni dalla segnalazione ma i casi in cui si arriva a cinque o sei giorni sono sempre di più) e questo non può che andare a discapito del tracciamento.

“La ripresa del Consiglio da remoto giocoforza ridurrà la nostra possibilità di farci sentire” spiega il capogruppo del M5s Sean Sacco, che nei giorni scorsi ha depositato una mozione di sfiducia contro l'assessore Icardi. Di qui la necessità di trovare un coordinamento per unire le forze “ammesso che su tante questioni ci troveremo d’accordo”. Già, perché sarà proprio sulla votazione della censura al titolare della Sanità che si misurerà la tenuta del fronte delle opposizioni, al momento diviso tra quanti ritengono la mozione un favore alla maggioranza di centrodestra (“in questo modo spingiamo anche i più riottosi a fare quadrato su Icardi”) e quanti invece ne fanno una questione di principio (“non possiamo non marcare una condanna netta del suo operato”).

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