PALAZZO LASCARIS

Pd e Cinquestelle ai ferri corti,
un boomerang la sfiducia a Icardi

Opposizione divisa su come contrastare la maggioranza di centrodestra e incalzare la giunta Cirio. Il fronte dei "responsabili" incarnato dal capogruppo dem Gallo non vuole finire a rimorchio dei grillini. Intanto, salta il Consiglio regionale della settimana prossima

Dovrebbe colpire (e, nelle intenzioni, affondare) l’assessore alla Sanità Luigi Icardi e invece la mozione di sfiducia presentata dai Cinquestelle rischia di rivelarsi un boomerang, incrinando i rapporti tra le forze di minoranza che, soltanto qualche giorno fa, in un incontro, avevano annunciato l’intenzione di definire una strategia comune per incalzare la maggioranza di centrodestra. Tutto ruota, come sempre, attorno al concetto di “responsabilità”, quella che per alcuni dovrebbe connotare l’azione dell’opposizione, vieppiù in un contesto quale quello odierno, segnato da una crisi che prima di essere politica è sanitaria ed economica. Per altri, invece, è il momento di alzare il tiro contro la giunta di Alberto Cirio, in evidente difficoltà, mettendo il governatore di fronte alle proprie di “responsabilità”, iniziando a mettere sul banco degli imputati il suo assessore.

Intanto, giusto ad alimentare sospetti e tensioni, il presidente di Palazzo Lascaris Stefano Allasia ha comunicato che la prossima settimana non convocherà il Consiglio. Notizia alla quale la pattuglia grillina è insorta: “Di fronte all’evidenza e dinanzi all’impietoso scenario evidenziato dai numeri non resta loro che sottrarsi al confronto”. Parlano di “colpo di mano della maggioranza di destra”, accusano Cirio di “nascondersi”. Ma in questa battaglia non vedono al loro fianco il Pd dove più d’un consigliere non vuole finire a rimorchio dei pentastellati. “Non è questo il momento” è l’opinione espressa chiaramente da Monica Canalis nella chat del gruppo e lo stesso numero uno Raffaele Gallo resta molto combattuto, al punto che c’è addirittura chi ritiene abbia giocato di sponda con la maggioranza accordando lo slittamento della seduta d’aula, ufficialmente per concentrarsi sui lavori di commissioni relative all’assestamento di bilancio. Tra i dem in molti non si sono ancora espressi, anche se l’orientamento sembrerebbe quello di sostenere l’iniziativa dei grillini “se non altro per confermare che noi in Icardi non abbiamo nessuna fiducia e bocciamo senza appello quanto da lui fatto finora”.

“A oggi – dice il capogruppo grillino Sean Sacco – registriamo che le nostre sono le uniche firme sotto quel documento e mi ha sorpreso che sia stato proprio il Pd a chiedere, durante l’ultimo Consiglio, di tenere separate l’informativa dell’assessore Icardi e la discussione della mozione di sfiducia, facendola finire in fondo ai lavori, al punto che non siamo riusciti a discuterla”. Ieri, in ultimo, la doccia fredda in alla capigruppo, in cui Allasia ha informato la cancellazione del Consiglio settimanale “e io sono stato l’unico a protestare” conclude Sacco.

E dire che solo una settimana fa proprio Gallo aveva convocato un vertice di tutte le minoranze per trovare un’unità d’intenti in vista della battaglia consiliare. Iniziativa lodevole ma che evidentemente non ha sortito gli effetti desiderati; e a poco serve il comunicato congiunto dei "leader torinesi dell'opposizione" - come si autoproclamano Gallo, Mario Giaccone (Monviso) Marco Grimaldi (Luv) e Silvio Magliano (Moderati) - sulla necessità di trovare un nuovo Covid Hospital per il capoluogo. Più che la loro compattezza ciò che salta all'occhio è l'assenza di un esponente pentastellato. Gallo imputa al M5s la fuga in avanti sulla mozione di sfiducia contro Icardi, non condivisa con le altre forze, loro gli fanno notare che se ne condivide i contenuti non ha che da votarla. Così il capogruppo Pd, non propriamente un barricadero, si ritrova nella stessa situazione in cui già era piombato il suo predecessore, Domenico Ravetti: tra i suoi colleghi c’è chi lo definisce “molle” altri arrivano a considerare il suo atteggiamento “consociativo”. Certo, per dirla con una battuta che sta circolando in queste ore, non si tratta di un “Gallo da combattimento”. Per Grimaldi “è ora che la maggioranza prenda atto del fallimento di questa gestione e che Cirio la smetta di nascondersi dietro Icardi. Siamo allo stesso punto di sei mesi fa, chi se ne assume la responsabilità?”. Appunto, la “responsabilità”.

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