EMERGENZA SANITARIA

Ricoveri giù, gli ospedali respirano

Per la prima volta il numero totale dei posti letto occupati da pazienti Covid in Piemonte diminuisce di 61 unità. Record di tamponi (e contagi) per il caricamento sulla piattaforma di 20mila test fatti nelle Rsa. Picco dei decessi

Il numero dei morti nelle ultime ventiquattr’ore è il più alto da quando è iniziato la seconda ondata (78),  ma dal Piemonte finalmente arriva qualche segnale di speranza. Quello dei decessi, in fondo, è l'ultimo dato a impennarsi in questa epidemia e sarà anche l'ultimo a flettersi. Per la prima volta da due mesi cala il numero assoluto dei ricoveri: dopo aver raggiunto il picco ieri di 5.208 oggi è sceso a 5.147 (-61). Numeri da prendere con le pinze, soggetti spesso a successivi riallineamenti, ma che almeno per il momento indicano una inversione di tendenza.

Si è registrato anche un record di tamponi processati, 41.867, più del doppio di quelli di ieri, che hanno certificato un boom di nuovi contagi (5.349) ma anche il balzo dei dimessi e guariti: 3.098 in un’unica giornata. Cosa è successo? “Che le Rsa hanno caricato sulla piattaforma gli esiti di quasi ventimila test rapidi fatti nei giorni scorsi durante l’attività di screening della Regione” spiega l’assessore Matteo Marnati. Dati, dunque, difficili da interpretare e commentare anche perché ormai è chiara l’esistenza di una discrasia tra quando avvengono i contagi, i ricoveri, le dimissioni e quando vengono caricati questi dati.

Intanto, però, la diminuzione dei posti letto occupati è una buona notizia anche se adesso dovrà essere confermata nei prossimi giorni. “I numeri certificano un trend che stiamo osservando da alcuni giorni – spiega Sergio Livigni, responsabile area sanitaria ospedaliera del Dirmei –. La pressione sui pronto soccorso si sta riducendo e contestualmente aumentano le dimissioni”. Insomma, negli ospedali si torna a respirare, nonostante nelle terapie intensive si osservi ancora un incremento, seppur lieve dei pazienti, passati dai 388 di ieri ai 390 di oggi. La sensazione è di aver raggiunto la vetta della montagna anche se non è davvero ancora il caso di cantare vittoria. 

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