EMERGENZA SANITARIA

Covid, record di morti a Torino

Nella triste classifica il capoluogo piemontese ha registrato durante la seconda ondata 689 decessi, un incremento del 111%. Al Nord l'impennata media è stata del 75%. Superate Genova (+96%) e Milano (+83%). Esito dell'ospedalizzazione della pandemia

Un’ecatombe. A Torino nel mese di novembre si è registrato un incremento del 111% dei morti, dato che rappresenta un record negativo rispetto all’impennata media del 75% delle città del Nord. In questa triste classifica realizzata dal Ministero della Salute e dal Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio in relazione all’epidemia di Covid-19, dal 1° novembre al 17 novembre 2020, il capoluogo piemontese supera Genova (+96%) e Milano (+83%). A Torino vi sono stati 689 decessi a fronte dei 362 attesi rispetto alla media di quelli deceduti nello stesso luogo e nello stesso periodo durante i 5 anni precedenti, a Milano 849 morti in confronto alle previsioni di 385 (+83%); a Genova 614 rispetto a 313 (+96%). Torino è seconda solo da Aosta che nei primi 15 giorni di novembre ha fatto registrare un tasso pari al 120%.

A determinare le variazioni, possono concorrere i decessi causati direttamente dai contagi da Sars-Cov-2 ma anche quelli indirettamente collegati alla pandemia e causati, ad esempio, da una maggior difficoltà di accedere all’ospedale o al pronto soccorso. Ulteriore dimostrazione di come in Piemonte sia stata gestita peggio che altrove l’emergenza sanitaria e i nosocomi abbiano faticato più che altrove a reggere l'urto dei malati.

Grazie a questa analisi è stato possibile, nei mesi passati, evidenziare “il forte incremento della mortalità osservata in concomitanza con la prima fase dell’epidemia di Covid-19, la successiva riduzione che ha riportato la mortalità in linea con i valori di riferimento a fine maggio, seguita da un nuovo rapido incremento dei decessi a partire dalla seconda metà di ottobre”. Complessivamente per il mese di ottobre, infatti era stato rilevato un incremento di mortalità sia al Nord (+22%) che al Centro-Sud (+23%). Per il periodo 1-15 novembre l’incremento prosegue la corsa soprattutto tra gli anziani (dai 65 anni in su) ed è in media pari al +75% tra le città Nord e al +46% tra le città Centro-Sud, anche se “nelle città più piccole la mortalità risente delle fluttuazioni casuali e pertanto alcuni incrementi vanno interpretati con cautela”. In particolare, in quest’arco di tempo, a Bolzano ci sono stati 89 decessi rispetto ai 42 attesi con una variazione del +112%; a Trento 68 decessi rispetto ai 32 attesi (+89%), ad Aosta 33 decessi rispetto ai 15 (+120%); a Firenze 259 rispetto a 160 attesi (+62%); a Roma i decessi sono stati 1566 rispetto ai 994 attesi (+58%); a Bari 145 rispetto a 115 (+58%), a Palermo 390 rispetto a 233 (+67%). 

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