ECONOMIA DOMESTICA

Il Piemonte recupera 8 miliardi di pil

Segno più per l'economia regionale nel terzo trimestre dell'anno, il primo dopo il lockdown. Rispetto al 2019, però, la perdita è ancora del 5,5%. Pesano il calo del turismo internazionale e delle esportazioni. L'analisi di Unioncamere

Il pil del Piemonte recupera 8 miliardi nel terzo trimestre del 2020, grazie al rimbalzo estivo dovuto alla fine delle misure restrittive, ma il livello dell’attività economica è ancora inferiore del 5,5%  rispetto allo stesso trimestre del 2019. Una contrazione dovuta alla mancanza del turismo internazionale e al più basso livello delle esportazioni per la generalizzata crisi nei mercati di sbocco. Anche la variazione tendenziale recupera rispetto al -13,6% del secondo trimestre 2020. Il Pil annualizzato passa da una perdita di 18 miliardi a una di 10, avendo recuperato nel trimestre estivo 8 miliardi.

“Dobbiamo lavorare molto come istituzioni locali e nazionali – commenta il presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia – per recuperare tutto quello che il Covid ci ha portato via. Il 40% del Pil è speso o trasferito proprio dalle pubbliche amministrazioni: quando una percentuale è così rilevante, i policy maker hanno una responsabilità rafforzata. Solo stando a fianco alle imprese, potremo evitare contraccolpi all'occupazione e allo sviluppo della nostra regione”.

Il calcolo è stato eseguito dal Comitato Torino Finanza presso la Camera di commercio di Torino, che si è dotato di un apposito modello di Nowcasting, che utilizza indicatori reali e del mondo online. Tra i principali vi sono il traffico autostradale dei veicoli pesanti, i consumi di energia elettrica (a confronto con quelli nazionali), le esportazioni del Piemonte. Agli indicatori reali si aggiungono gli andamenti delle ricerche online di 53 parole chiave precursori dell'andamento dell’economia piemontese e dei suoi consumi, come le ricerche dei suoi marchi principali, dei centri commerciali, dei siti culturali e delle principali mete turistiche.

Facendo parlare il modello, l’ultimo anno di crescita dell’economia piemontese è stato il 2018, mentre le cose hanno incominciato a peggiorare per il Piemonte durante il 2019, che è stato un anno di recessione (-0,9% in media annua). Il pil del Piemonte è così entrato nel 2020 con un trascinamento negativo, sul quale hanno poi pesato i due trimestri del lockdown, con tassi di variazioni tendenziali (ossia sullo stesso trimestre dell’anno precedente) pari a -4,9% e -13,6%.

Anche gli investimenti sono frenati dal clima di fiducia e dalla cautela delle imprese. I dati sul pil del Piemonte (-5,5%) sono allineati o lievemente inferiori di quelli nazionali (-4,7%), della Francia (-4,3%), mentre sono decisamente migliori di quelli della Spagna (-8,7%). Anche la Germania (-4,2%), ha concluso il II trimestre con un “segno meno”, nonostante la manovra fiscale espansiva più ampia di tutti i Paesi europei.

print_icon