OPERE & OMISSIONI

Tav, mai convalidata l'analisi di Toninelli

La Commissione Ue non è stata consultata per la realizzazione della "costi-benefici" e la Francia non l'ha condivisa. Audizioni al Senato. La previsione della quantità di merci non si può confrontare con il traffico attuale

Nel giorno in cui sono iniziati i lavori per l’allargamento del cantiere in Valsusa, la Tav Torino-Lione è stata al centro della commissione Lavori pubblici del Senato. La tratta ferroviaria, com’è noto, sarà finanziata per il 50 per cento dall’Unione europea e per l’altra metà da Italia e Francia che hanno affidato la gestione degli appalti e dei lavori del tunnel di base alla società Telt, appositamente costituita.

Tra le questioni più controverse affrontate durante la seduta c’è la quantità di merci trasportate su quella tratta che oggi sono 3 milioni di tonnellate, mentre quando l’opera sarà conclusa, nel 2030, dovrebbero diventare 24 milioni. Previsioni ottimistiche? “C’è una differenza notevole e lo sottolinea anche la Corte dei Conti Ue, specificando però che non si può confrontare il traffico attuale, che è antieconomico, con quello che ci sarà su una linea completamente nuova” ha spiegato Laura D’Ambrosio, consigliere della Sezione controllo affari internazionali della Corte dei conti. Lo scorso luglio, i giudici contabili dell’Unione europea avevano manifestato una serie di perplessità riguardo l’opera, i suoi costi e i tempi di realizzazione, rinfocolando antiche polemiche, talvolta anche montate ad arte dai comitati No Tav e dai loro riferimenti nelle istituzioni locali e nazionali di entrambi i paesi.  

Riguardo, invece, l’ultima analisi costi-benefici sulla Torino-Lione, fatta dal Governo italiano a febbraio 2019, quella promossa dall'allora ministro grillino Danilo Toninelli, “la Corte dei conti Ue dice che la veridicità delle analisi costi-benefici dipende dalla validità delle metodologie utilizzate e dei valori assegnati ad alcuni parametri, intendendo dire che in realtà è difficile fare questo tipo di considerazioni. Certamente, questa analisi non è stata convalidata dalla Francia, e la Commissione Ue non è stata consultata per la sua realizzazione” ha affermato Francesco Fimmanò, componente del Consiglio di presidenza della Corte dei conti, di fronte ai senatori della commissione Lavori pubblici. Dichiarazioni che in parte smontano certa retorica mentre ancora oggi per consentire agli operai del cantiere di riprendere in sicurezza i lavori il Governo ha dovuto dispiegare l’esercito in tutta l’area circostante.

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Il presidente della Sezione controllo affari internazionali della Corte dei conti, Giovanni Coppola ha spiegato che sulla Torino-Lione “le nostre non sono considerazioni politiche, ma sono legate all’andamento dell’audit della Corte dei conti Ue. Poi si può discutere se piacciano o no le conclusioni. Abbiamo fatto una lettura molto attenta”. Sulla possibile sovrastima del traffico merci, il giudice Coppola ammette che si tratta di una questione “controversa”, così come non nasconde i dubbi sul fatto che i lavori si chiuderanno nel 2030: “Noi non è che siamo convinti” dice. Di certo c'è che l’utilità pubblica dell’opera è stata confermata anche il 24 luglio dello scorso anno dal Consiglio di Stato francese che ha respinto i ricorsi di varie associazioni.

Intanto si aggiorna la cifra complessiva per la realizzazione dell’opera, ma solo per la “rivalutazione della valuta” precisa Maurizio Bufalini, direttore aggiunto Italia di Telt. Gli 8,6 miliardi di euro quantificati per il costo dell’opera hanno, infatti, valuta 2012. “La rivalutazione a vita intera è stata fatta con un coefficiente concordato da Italia e Francia dell’1,5% l’anno. Quindi al 2030 il costo sarà in valuta corrente 9,630 miliardi”, di cui “la quota italiana è di 5,574 miliardi di euro”. Lo stesso Bufalini ha spiegato che attualmente ci sono 23 gare d’appalto in corso. Il valore delle gare per la realizzazione del tunnel di base si aggira sui 3,2 miliardi di euro. Le tornate di gara – lato Italia e lato Francia – sono state pubblicate rispettivamente il 15 marzo e il 16 settembre 2019 sulla Gazzetta ufficiale europea. “Nel 2021 – ha detto – prevediamo di affidare questi lavori nel primo semestre per il lato Francia (sono 45 km di scavo del tunnel), mentre nel secondo quelli per il lato Italia.

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