VERSO IL 2021

Assembramenti nel centrosinistra,
14 sigle al tavolo del programma

Torino 2021: la coalizione si presenta ai nastri di partenza in versione Unione di Prodi. I civici parlano con quattro voci. Al Pd Valle il compito di moderare i lavori. E Azione di Calenda detta le condizioni per tornare a far parte della compagnia

“Se ogni sigla avesse un voto saremmo già sulla buona strada”. In una battuta al fiele, tra sarcasmo e sconforto, un dirigente Pd indica l’essenza di un tavolo fin troppo pletorico apparecchiato dal primo partito della coalizione e dove trovano posto tutti gli alleati in vista delle prossime amministrative. Partiti, associazioni, liste civiche che probabilmente non compariranno nemmeno sulla scheda elettorale: tutti impegnati a delineare i connotati della Torino che verrà. Roba da fare impallidire anche l'Unione di Prodi e il suo programma da 262 pagine. Il tutto in attesa di un candidato sindaco che è ancora di là da venire, tra autocandidature e veti incrociati. A Daniele Valle, consigliere regionale e coordinatore della segreteria nella Federazione del Pd subalpino, il compito di condurre i lavori e cercare portare a sintesi posizioni e sensibilità di ben 14 realtà politiche.

Il fronte civico parla con quattro bocche: la lista Monviso, rappresentata da Elisa Campra, per Capitale Torino c’è Nicoletta Daldanise, Alessio Sanna è il referente di Progetto Torino e Francesco Astore di Laboratorio Civico. Non propriamente un buon viatico per quel progetto di dare vita a una lista unica, annunciato nei giorni scorsi da Mario Giaccone. E le cose non vanno meglio sul versante dei partiti, categoria nella quale troviamo i Verdi-Europa Verde di Angela Plaku, Possibile (la velleitaria impresa di Pippo Civati naufragata prima ancora di salpare) che punta sul contributo di Francesca Druetti. E giacché le vie della sinistra sono infinite c’è anche Articolo 1-Mdp (i bersaniani che abbandonarono il Pd renziano) con Matteo Cantamessa e Sinistra Italiana (ex vendoliani) con Elena Chinaglia. Una coalizione troppo spostata a sinistra? Neppure per idea: anche il centro è ben presidiato. Assieme ad Alessia Cerchia di Italia Viva ci sono Elena Apollonio di Demos-Democrazia Solidale, Carlotta Salerno dei Moderati, Pino Acquafresca di Centro Democratico, e Marco Cavaletto di Più Europa. Last but not least ecco anche il Pd che schiera l'ex consigliera regionale Nadia Conticelli.

Intanto, Azione di Carlo Calenda – che prima sedeva al tavolo, poi si è alzata e ora è in piedi incerta sul che fare – detta le condizioni per tornare a far parte della compagnia: “Nessun accordo con il Movimento Cinque Stelle, no ad accordi calati da Roma, siamo per un fronte repubblicano ed europeista di responsabilità nazionale per lo sviluppo di Torino, che unisca le forze popolari, socialiste e liberali europee nella loro declinazione italiana” si legge in un documento fatto circolare in queste ore. Nessun problema, qualora non venissero riconosciute queste richieste, “ad andare da soli”. Riguardo all’identikit del possibile candidato sindaco, secondo il coordinatore regionale Claudio Lubatti, in questi anni tra i banchi dell’opposizione in Sala Rossa, deve essere “dotato della necessaria esperienza amministrativa e conoscere la macchina comunale, capace di essere leader e non capo solitario. Non serve un tecnico – prosegue l’ex assessore Pd – serve un politico competente, che si sia misurato con i problemi della città e la sua comunità, che abbia passione ed esperienza, che rappresenti anche generazionalmente un segno di discontinuità”.

print_icon