EMERGENZA SANITARIA

Covid, il vaccino sotto l’albero

L'annuncio di Cirio: le prime 700 dosi arriveranno il 27 dicembre. Entro metà febbraio si concluderà la prima fase, riservata a medici, personale sanitario e ospiti delle Rsa. Non sarà obbligatorio ma fortemente consigliato

“Il 27 dicembre arrivano le prime 700 dosi di vaccino Covid in Piemonte”. Ad annunciarlo, in un video su facebook, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che ha ricordato che la prima fase è dedicata al personale sanitario e agli ospiti delle strutture per anziani. “Il 2-3 gennaio – aggiunge – arrivano poi le 170mila dosi necessarie per completare la Fase 1. Inizieremo subito con le prime iniezioni e dopo il 18-19 cominceremo con il richiamo per arrivare entro metà febbraio ad aver concluso in Piemonte la prima fase”. Le persone complessivamente interessate dalla prima fase sul territorio regionale sono 195 mila di cui 72mila sono gli ospiti delle Rsa e residenze per anziani e il resto è costituito da medici e personale sanitario. La discrasia tra le persone interessate alla prima fase e le dosi disponibili è dovuta a una valutazione del commissario Domenico Arcuri secondo il quale, spiega Cirio “una quota del 10 per cento che non si sottoporrà volontariamente alla vaccinazione”.

“Il tema dei vaccini è estremamente importante, perché è quell’elemento di speranza con cui dobbiamo affrontare la nascita del nuovo anno e le prossime settimane” aggiunge Cirio esprimendo apprezzamento per la linea della presidente della commissione europea “che tutti i Paesi europei partano lo stesso giorno”. “Partirà anche il Piemonte – ribadisce Cirio – perché abbiamo predisposto un piano con grande tempismo anche grazie alla grande esperienza nel settore del freddo, necessario per la conservazione di questo vaccino per cui abbiamo predisposto 28 luoghi di stoccaggio”. Il governatore spiega poi che parte delle prime 700 dosi “verranno distribuite nei sei hub, ossia gli ospedali principali del Piemonte, San Giovanni Bosco, Mauriziano, Molinette, e gli ospedali di Cuneo, Alessandria e Novara. Parliamo di un vaccino gratuito e volontario – conclude il governatore del Piemonte – ma l’invito che arriverà dalle istituzioni è, di fronte alle garanzie che ci vengono date dall’Agenzia Europea per il Farmaco e dal ministero della Salute, di sottoporsi a questo vaccino perché è l’arma in più che avremo per affrontare questo virus, che in Piemonte se ne sta andando ma questo non ci autorizza a non stare attenti e non fare di tutto per massimizzare questi profitti e a poter guardare alla ripartenza dopo le vacanze avendo consolidato i risultati, che sono il sacrifico di tanti giorni, di tanta pazienza”.

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