EMERGENZA SANITARIA

"Falsati i dati dei tamponi Covid", bufera sulla Regione Piemonte

L'ipotesi è che siano stati conteggiati insieme i test rapidi con quelli molecolari fino a quando qualcuno al ministero non se n'è accorto. La scoperta del ricercatore Riva. Ferretti: "Un magheggio per tornare in zona arancione". Valle (Pd): "Interrogazione urgente"

I dati sui tamponi effettuati in Piemonte sono errati, falsati da un macroscopico errore commesso da chi in questa seconda ondata ha processato insieme i tamponi molecolari con i test rapidi. Il fisico Alessandro Ferretti arriva a ipotizzare “un maneggio per favorire il rientro in zona arancione” ed è già esplosa la polemica politica con il consigliere regionale Pd Daniele Valle, a capo della commissione d’indagine sulla gestione della pandemia in Piemonte, che annuncia una interrogazione urgente per chiedere chiarezza. Una questione su cui già lunedì in quarta commissione potrebbe riferire l'assessore alla Sanità Luigi Icardi o direttamente il governatore Alberto Cirio.

Per capire cosa sia successo basta studiare i dati riportati sulla tabella dei contagi pubblicata ogni giorno dal Ministero e sul sito della Protezione Civile. A ieri, secondo questa tabella, il totale delle persone testate in Piemonte era di 953.662 unità dall’inizio della pandemia a oggi. “Rispetto al giorno prima sono sparite dal conteggio 106.675 persone” nota Valle. Parliamo di circa il 10 per cento dei casi testati da inizio epidemia, una cifra consistente. E sono appunto quei test rapidi che in tutti questi giorni le autorità piemontesi avevano buttato nel calderone anche se le disposizioni del Governo avevano chiarito che ai fini statistici gli unici test validi sono quelli molecolari. Motivo per cui, per certificare un caso di positività dopo un test rapido, è necessario comunque effettuare un tampone molecolare.

È evidente che a questo punto tutti i dati su cui ci si è basati in questi giorni, a partire da quelli che fotografavano una regressione dei contagi, potrebbero risultare falsati da questo errore. E così, forse, si spiegherebbero anche una serie di incongruenze che lo Spiffero aveva evidenziato. Ancora oggi, per esempio, il Piemonte ha un numero di decessi molto alto e i ricoverati, sia in terapia intensiva sia negli altri reparti, stanno diminuendo molto meno rispetto al crollo dei contagi. Il Piemonte, infatti, a ieri aveva ancora 243 ricoverati in terapia intensiva e 3.516 negli altri reparti con 79 decessi.

Il primo ad accorgersi di queste incongruenze è stato Marco Riva, manager e ricercatore universitario, che ieri sui social annunciava: “I dati Covid comunicati dalla Regione Piemonte almeno nell’ultimo mese sono totalmente falsati”, spiegando appunto il pasticcio tra test rapidi e molecolari. (GUARDA QUI LA TABELLA)

Sempre secondo la tabella in questione del Ministero ieri in Piemonte risultavano 1.595.851 “tamponi effettuati processati con test molecolare”, tuttavia il giorno prima se ne indicavano nella stessa colonna ben 1.819.188. Com’è possibile che il numero di test totali diminuisca da un giorno all’altro anziché continuare ad aumentare? La differenza è di 223.337 tamponi molecolari in meno e la spiegazione sta in fondo all’ultimo bollettino diffuso dalla Regione dove non troppo in evidenza c’è scritto: “Il dato delle persone testate e dei tamponi processati con test molecolare è stato ricalcolato sulla base delle indicazioni ministeriali”. Eureka! Tradotto vuol dire che finora abbiamo esultato o ci siamo disperati sulla base di dati ciucchi. Una scoperta che fa scattare di nuovo il solito alert che affligge la Regione dall'inizio della pandemia, giacché ripuliti i dati suoi tamponi emerge come il Piemonte sia per test effettuati la settima regione d'Italia mentre è la seconda, dietro la Lombardia, per numero di ricoverati e di morti. 

Ora andrebbe chiarito se quei dati, probabilmente falsati, hanno contribuito a riportare in zona gialla una regione che forse doveva restare chiusa.

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