OPERE & OMISSIONI

Secondo No grillino alla Tav

I senatori M5s si rifiutano di votare il parere favorevole all'accordo di programma Mit-Ferrovie-Telt sulla Torino-Lione. Proprio come era già accaduto una settimana fa a Montecitorio. Il via libera passa grazie ai voti del centrodestra

La commissione Lavori Pubblici del Senato concede il parere favorevole con osservazioni sul contratto di programma Mit-Ferrovie-Telt relativo alla sezione transfrontaliera della linea ferroviaria Torino-Lione. Ma, così come accaduto nei giorni scorsi alla Camera, i senatori M5s non hanno partecipato al voto, facendo mancare i propri voti al Governo. Tutti i gruppi presenti (Pd, Italia Viva, Lega e Forza Italia) hanno votato a favore.

I voti espressi in Commissione sono stati tutti favorevoli. Ha votato a favore anche il senatore ex grillino, oggi nel gruppo Misto Gregorio De Falco mentre, a quanto riferito, non erano presenti alla seduta senatori di FdI e Leu.  I senatori pentastellati hanno lasciato l’Aula della Commissione, eccetto, per dovere istituzionale, il presidente Mauro Coltorti che non ha comunque partecipato al voto. Al di là della generale posizione di contrarietà alla Tav, nello specifico il gruppo M5s ha motivato la sua posizione presentando una dichiarazione di voto in cui si evidenziano le “innumerevoli criticità” dello schema di contratto di programma così come la necessità di una fase di “adeguata informazione preventiva” prima della sua sottoscrizione, delle parti interessate e della cittadinanza, in particolare “per quanto riguarda la capacità dell’infrastruttura, le modalità e i tempi di realizzazione e finanziamento, i costi per le imprese, gli utenti e i consumatori”.

“Naturalmente approvare un atto importante come questo con la maggioranza spaccata non è cosa che fa piacere anche se è noto ed evidente che sulla Tav ci sono posizioni diverse tra noi e il Movimento 5 stelle”. afferma il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Salvatore Margiotta (Pd). “Il tema è se questa è una posizione limitata a quest’opera o se è un rigurgito anti-grandi opere da una parte della maggioranza. Non ho segnali che sia così ma – rileva – non possiamo permettercelo perché bisogna investire sulle grandi opere, su questo non ci possono essere divisioni nella maggioranza”.

Tra le osservazioni inserite collegate all’accordo di programma quella che “dovrà essere tempestivamente inviato al Mit un aggiornamento del cronoprogramma dei lavori e della tabella delle fonti e degli impieghi” così da avere un’idea chiara sui possibili ritardi accumulati dall’opera per via del Covid. L’estensore è  Gelsomina Vono di Italia Viva. Nel parere si rileva inoltre che, dato che lo schema di contratto attiene alla realizzazione dell’opera di competenza del Promotore Pubblico, “la regolazione della successiva fase di gestione dell’infrastruttura, in vista della sua messa in esercizio, dovrà essere oggetto di apposito strumento regolatorio”. Infine si propone di valutare la possibilità di una “convenzione tra Telt e Regione Piemonte” per “consentire la rapida attribuzione dei fondi compensativi, oltre ad eventuali aggiornamenti integrativi, previsti nello schema di contratto di programma”.

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