DISCORDIA ISTITUZIONALE

Impugnata la legge sui canoni idrici

Per il Governo quasi l'intero testo contiene numerosi aspetti di incostituzionalità. La Lega (con alleati a traino) aveva tirato dritto nonostante gli avvertimenti. Per le opposizioni sarebbero a rischio parte dei ristori per le Rsa. La Giunta però smentisce

Il Governo ha impugnato a legge regionale sui canoni idrici, bandiera sventolata dalla maggioranza e in particolare dalla Lega. In ben 14 articoli del testo licenziato da Palazzo Lascaris “ci sono disposizioni che – a detta dell’esecutivo – presentano aspetti di incostituzionalità”, in particolare relativamente alle norme sulla concorrenza, ma anche alla produzione, trasporto e distribuzione dell’energia elettrica, nonché del coordinamento della finanza pubblica.

Una decisione, quella del Governo, che ha l’effetto di una violentissima sberla alla Lega che aveva tirato dritto, nonostante più di un avvertimento circa i rischi di un’impugnazione. Per le opposizioni la conseguenza più grave sarebbe addirittura un’altra: una parte dei proventi derivanti da questa legge, 6 sui 40 milioni assegnati, sarebbero stati messi a copertura del disegno di legge sui ristori per le Rsa il cui iter è appena incominciato. Eventualità smentita dalla giunta che per bocca dell'assessore Matteo Marnati ha spiegato come tali fondi siano in capo a un'altra legge, quella precedente la numero 7 all'articolo 17, così come il collega titolare della Sanità Luigi Icardi ha assicurato la piena disponibilità dei 30 milioni erogati sul bilancio 2020 del settore.

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