LOTTA DI CLASSE

Tamponare la scuola per riaprire le aule

Che fine ha fatto l'annunciato piano di screening su professori, studenti e bidelli? Le classi stanno per riaprire e le minoranze a Palazzo Lascaris chiedono a Cirio se la Regione sarà in grado di reggere lo sforzo per i test: "Sono 168mila in più ogni mese"

A due giorni dalla riapertura delle scuole in Piemonte si attendono indicazioni dalla Regione su come verrà attuato l’annunciato piano di screening destinato a insegnanti e personale non docente. Sarebbe un modo per riaprire in sicurezza gli istituti scolastici giacché il Piemonte ha confermato che il 7 riprenderanno le lezioni in presenza per scuole elementari e medie, mentre il turno delle superiori è slittato al 18 gennaio. Non solo maestri, prof e bidelli, indicazioni importanti potrebbero arrivare anche dallo screening modulare sui 75mila studenti di seconda e terza media.

“Se l’adesione del 70 per cento pronosticata dall’assessora Elena Chiorino fosse rispettata – affermano i consiglieri regionali Marco Grimaldi (Luv), Domenico Rossi e Daniele Valle (Pd) – lo screening, che secondo le indicazioni del Dirmei potrà avvenire con tampone rapido o molecolare, innalzerà il numero dei tamponi da processare a 58.100 in più ogni due settimane per il personale docente, e 52.500 tamponi in più al mese per gli studenti. Si tratta di 168.700 tamponi in più ogni quattro settimane, 6.025 in più al giorno. A questi numeri occorre aggiungere i tamponi molecolari aggiuntivi di conferma per coloro i quali risulteranno positivi al tampone rapido e non hanno avuto contatti con un positivo e, in seguito, i tamponi necessari a certificare l’avvenuta guarigione”. A questo punto un dubbio attanaglia minoranze a Palazzo Lascaris e non solo: “Se si considera che non riusciamo a reggere il tracciamento di tutti i focolai, e nell’ultima settimana la media piemontese è stata di 11mila test al giorno tra rapidi e molecolari, si tratterebbe di un incremento di almeno il 50 per cento in più: siamo sicuri di essere pronti a questo salto o siamo davanti al solito spot pubblicitario?” si chiedono Grimaldi, Rossi e Valle.

La domanda dei tre è se i docenti e gli studenti saranno messi davvero nella condizione di fare il tampone. “Se sì, come ci auguriamo, quanto questo nuovo servizio inciderà sui tempi, già lunghi, per i tamponi sui sospetti positivi? E inoltre, verrà garantita l’annunciata ripresa del tracciamento sospeso nelle settimane scorse? Per rendere accessibile il percorso è necessario prevedere il passaggio solo tramite il medico di base? Sono tutte domande a cui non abbiamo risposta” protestano i tre che contestualmente rivolgono un appello al personale scolastico e ai genitori degli alunni di seconda e terza media: “Partecipate allo screening, rendete più sicura la ripresa della scuola”.

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