LOTTA AL COVID

Sul lavoro 19mila contagi

Coronavirus: i dati dell'Inail in Piemonte per il 2020. Tra gli infettati anche 37 morti. A novembre il record negativo con oltre 5.600 casi segnalati all’Istituto. Più della metà delle denunce è a Torino

In Piemonte i casi di infortunio sul lavoro da nuovo Coronavirus denunciati dal primo gennaio al 31 dicembre – secondo i dati Inail – sono 18.864 (3.468 in più rispetto al 30 novembre) e rappresentano il 14,4% dei casi totali rilevati a livello nazionale (131.090). I casi mortali sono 37 (3 in più), pari all’8,7% dei decessi da Covid registrati in Italia (423). A novembre il record negativo con oltre 5.600 casi segnalati all’Istituto.

Nei mesi estivi si era invece rilevato un ridimensionamento del fenomeno con il trimestre giugno-agosto che superava di poco i 700 casi e una risalita a settembre con 189 denunce. I casi mortali sono stati di più con la prima ondata: “I dati mostrano un andamento molto simile a quello medio nazionale e confermano che in Piemonte il picco dei contagi è stato raggiunto a novembre con il 29% delle denunce da inizio pandemia” commenta Giovanni Asaro, direttore regionale Inail. “Tuttavia – prosegue Asaro – i quasi 3.500 casi di dicembre dimostrano che l’impatto è sempre significativo: il Piemonte si colloca ancora una volta, come la seconda regione più colpita dagli infortuni da Coronavirus, dopo la Lombardia. La sfida dell’Istituto sarà la presa in carico degli infortunati attraverso accurate indagini medico-legali per il presumibile incremento di segnalazioni di postumi permanenti connessi ai casi di contagio”.

Analizzando nel dettaglio la situazione infatti emerge che, nel periodo tra il 1° gennaio e il 31 dicembre, è sempre nella provincia di Torino che si concentra oltre la metà delle denunce: 9.779, pari al 51,8% dei casi del Piemonte. Seguono Cuneo con 2.764 casi, Alessandria con 1.888 denunce, Novara con 1.527 e Asti con 1.006. Nel Vco le denunce sono 801, nel vercellese sono 632 e chiude la graduatoria il Biellese che pur restando la provincia con  467 denunce.  L’analisi per professione evidenzia sempre la categoria dei tecnici della salute  come quella più coinvolta da contagi, con il 37,6% delle denunce complessive, il 77,4% delle quali relative a infermieri mentre il 7,7% riguarda assistenti sanitari. Seguono le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (28,3% delle denunce complessive), i medici (8,5%), le professioni qualificate nei servizi personali e assimilati con il 5,4% delle denunce e con il 4% delle denunce il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari, come ausiliari, portantini e barellieri (di queste il 72,1% sono di ausiliari ospedalieri, il 15,3% di ausiliari sanitari e portantini e il 8,2%di inservienti in case di riposo). Infine, pressoché  stabile la ripartizione delle denunce per classe di età e genere: il 42,9% dei casi denunciati è concentrato nella fascia di età 50-64 anni, seguita da quella 35-49 anni (37%) e 18-34 (18,4%); il 76,8% dei contagiati sono donne e il 23,2% uomini.

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