Lapucci benedice Orcel

Dicono che… tra quanti vedono con favore l’arrivo di Andrea Orcel alla guida di Unicredit vi sia certamente la Fondazione Crt. Il comunicato di ieri, firmato dal segretario generale Massimo Lapucci, con cui via XX Settembre esprime “piena soddisfazione e apprezzamento per la scelta” viene letta negli ambienti finanziari come qualcosa di più di uno scontato benvenuto al 57enne banchiere romano trapiantato a Londra già protagonista, in qualità di consulente di Merryl Linch, della fusione del 1998 con il Credito Italiano. I rapporti tra Torino e il ceo uscente Jean Pierre Mustier non sono mai stati idilliaci e più volte sono arrivati rimbrotti all’indirizzo del manager francese, invitato a “non pensare solo agli azionisti” ma a ricercare consensi anche negli altri stakeholders (“clienti privati, imprese, lavoratori”). E sebbene non siano più i tempi d’oro quando Crt arrivò a piazzare alla vicepresidenza il suo dominus, Fabrizio Palenzona, Lapucci pare intenzionato a far pesare di più che nel recente passato l’1,6% di azioni che conserva in cassaforte. A partire dalle strategie di M&A, prima tra tutte Mps, dossier sul quale la fondazione torinese pare allineata ai dubbi espressi da Leonardo Del Vecchio, grande sponsor di Orcel. “Guardiamo con grande attenzione al piano di crescita di Unicredit e ad eventuali operazioni di carattere straordinario”, ha scritto Lapucci, “che dovranno essere finalizzate alla valorizzazione della banca nell’interesse del Paese e di tutti gli azionisti”. Messaggio chiaro.

print_icon