PROFONDO ROSSO

Cultura, la Regione taglia 30 milioni

Nel bilancio 2021 si passa da un finanziamento complessivo di 72 milioni a circa 43. Una stretta ferale per associazioni e fondazioni già fortemente colpite dalle restrizioni. Teatri e musei sono chiusi da mesi e il lockdown potrebbe andare avanti ancora a lungo

È uno dei settori più colpiti dalla pandemia e con il nuovo anno dovrà fare i conti anche con i tagli di bilancio della Regione Piemonte. Il mondo della cultura e dello spettacolo trema di fronte a un 2021 che non promette nulla di buono: fondazioni e associazioni rischiano di subire una sforbiciata mai vista a contributi, convenzioni, progetti, bandi. Basti pensare che nei vari capitoli di spesa previsti per questo comparto si passa da una spesa di quasi 72 milioni del 2020 a uno stanziamento intorno ai 43 milioni per l’anno in corso. Calcolatrice alla mano la contrazione dei finanziamenti potrebbe essere del 40 per cento.

I vari bonus elargiti durante la prima ondata hanno di fatto prosciugato le casse di piazza Castello e ogni comparto ora deve fare i conti con la scure imposta dalla giunta per tenere sotto controllo un bilancio che si preannuncia particolarmente duro. A rimetterci sono le centinaia di associazioni e fondazioni ormai allo stremo. Con il dpcm del 24 ottobre è calato il sipario su tutti i teatri, una settimana dopo è toccato ai musei. Da allora la cultura piemontese (e non solo) è entrata in un lockdown che dura ormai da tre mesi. Difficile, per il momento, quantificare le perdite anche perché una riapertura in tempi brevi risulta quanto di più improbabile ci si possa attendere.  

Durante la prima ondata, le restrizioni portarono a perdite di circa 50 milioni, secondo le stime dell’Osservatorio culturale del Piemonte. Un dato che raddoppia se si considera anche il suo indotto, a partire dagli operatori e dalle imprese che si occupano di produzione di attività culturali. Si tratta di mancati incassi derivanti dagli ingressi ai musei, agli spettacoli dal vivo, ai cinema. Difficile immaginare che in questa seconda ondata le cose siano andate meglio, anzi. E anche le prospettive per il 2021 non lasciano presagire nulla di buono. Tra i capitoli di spesa maggiormente colpiti c’è il cosiddetto “capitolone”, quello che si riferisce ai contributi finanziati con l’ex legge 58 destinati a enti, istituzioni e associazioni culturali: qui si passa da una spesa di 29 milioni e mezzo dell’anno scorso a una previsione di spesa di 21 milioni e mezzo per quest’anno. Ma il segno meno la fa da padrone anche in tutti (o quasi) gli altri.

Il ddl bilancio approderà in commissione l’8 febbraio e in quella sede la maggioranza ha già predisposto un proprio maxi emendamento con cui proverà a stringere i tempi della discussione. “C’è grande preoccupazione per un settore già abbastanza sferzato dal Covid – dice il consigliere Pd Daniele Valle –. Spero si tratti per ora solo di una bozza di lavoro che ci consenta di intervenire. Inoltre spero che ci sia modo di confrontarci in quegli spazi di discussione previsti dalla legge, a partire dai tavoli della cultura”.

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