POLITICA & GIUSTIZIA

Estorsione, Pasquaretta a processo

Per l'accusa l'ex portavoce di Appendino avrebbe "ricattato" la sindaca e la viceministra Castelli. Che però hanno sempre dichiarato di non aver mai subito minacce. La vicenda è legata a una consulenza "sospetta" al Salone del Libro. Udienza a novembre

Rinvio a giudizio per Luca Pasquaretta, ex portavoce della sindaca di Torino, Chiara Appendino, per corruzione, peculato, estorsione, traffico d'influenze e turbativa d’asta. Lo ha deciso il gup al termine dell’udienza preliminare nell’ambito di un procedimento per tentata estorsione ai danni della prima cittadina del capoluogo piemontese. I fatti si riferiscono a una presunta consulenza “fantasma” che l’allora portavoce aveva fornito in occasione dell’edizione 2017 del Salone del Libro.

L’inizio del processo è stato fissato per il prossimo 16 novembre. Secondo l’accusa, l’addetto stampa, dopo lo scioglimento consensuale del rapporto di collaborazione nell’estate del 2018 avrebbe minacciato rivelazioni all’autorità giudiziaria per ottenere altri incarichi lavorativi. La sindaca è indicata come persona offesa insieme all’ex viceministro dell’Economia Laura Castelli, per la quale aveva lavorato successivamente alla conclusione dell’incarico svolto in Comune, collaborazione poi terminata dopo l’apertura dell'indagine torinese, coordinata dal pm Gianfranco Colace.

Sia Appendino sia Castelli hanno sempre dichiarato di non aver mai avvertito minacce nei loro confronti e non si sono costituite parte civile. Pasquaretta ha sempre respinto ogni accusa, con lui sono state rinviate a giudizio altre cinque persone.

“Speravamo in un approfondimento istruttorio in particolare per quanto riguarda l’accusa principale, ossia quella di tentata estorsione nei confronti della sindaca Appendino perché siano di fronte a un’estorsione dove non c’è la parte lesa, non c’e' la vittima e la vittima presunta dice di non aver subito estorsione - ha commentato all’Adnkronos l’avvocato di Pasquaretta, Claudio Strata –. Nel processo, pertanto, confidiamo in un approfondimento di tutte le questioni che sono già state esaminate nel corso dell’indagine preliminare e di arrivare a una formula assolutoria ampia”.

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