SALA ROSSA

Appendino zoppica in Consiglio e Napoli fa (ancora) da stampella

Il deputato totiano garantisce il numero legale a un M5s che non ha più i numeri neppure per approvare gli atti. Lo Russo (Pd) lo accusa di intelligenza col nemico. Carretto: "Organico alla maggioranza"

Si fa ma non si dice. Chiara Appendino zoppica e così in Sala Rossa arriva la stampella di Osvaldo Napoli, che cambia casacca ma non le abitudini. Da Forza Italia alla totiana Cambiamo, l’onorevole di Giaveno planato a Palazzo civico cinque anni fa come candidato sindaco dei berluscones, continua a garantire il numero legale a una maggioranza, quella pentastellata, che maggioranza più non è. Basta l’assenza spesso strumentale di un consigliere perché il Movimento 5 stelle si ritrovi senza i numeri per approvare gli atti in discussione. Questa volta, come in altre, a dare forfait è stata Maura Paoli, anima critica e in pena di un partito con cui è ai ferri corti praticamente da quando è iniziata la consiliatura. Ma se il M5s annaspa ecco in soccorso Napoli: mentre il resto dell’opposizione non partecipa alle votazioni lui si astiene, garantendo il numero legale.

Così il Piano di risanamento acustico passa con 20 voti a favore e 1 astenuto. Dai banchi virtuali del Pd il capogruppo Stefano Lo Russo denuncia l’intelligenza col nemico del collega Napoli, l’ex grillino Damiano Carretto lo definisce addirittura “organico” all’attuale maggioranza, proprio lui che organico lo è stato fino allo scorso novembre. L’ex Forza Italia respinge ogni accusa ed evoca la liaison che tra Pd e M5s si sta consumando a Roma con possibili proiezioni sotto la Mole. Rimpallo di accuse, un po’ di cagnara. Poi le scuse reciproche, colpa del solito misunderstanding e i lavori riprendono.

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