EMERGENZA SANITARIA

Piemonte ancora arancione (ma vira verso il rosso)

Resta per un'altra settimana nella stessa fascia però i "valori stanno scavallando soglie di allerta", avverte il governatore Cirio. Sale il numero dei comuni interessati dalle restrizioni. Possibile estensione della dad a tutte le scuole nelle province di Torino, Cuneo e Vco

Il Piemonte sembra destinato a restare “arancione” anche la prossima settimana. “Non dovremmo passare in zona rossa, anche se iniziamo ad avere valori che stanno scavallando le soglie di allerta”, ha detto il presidente della Regione Alberto Cirio, basandosi sui numeri del pre-report settimanale. “Dobbiamo stare molto attenti – ha proseguito – il rafforzamento delle misure, come previsto dal nuovo dpmc, sta proprio nella chiusura delle scuole, laddove ci sono i parametri, e la creazione di zone rosse in modo chirurgico”. Per intanto, a quando si apprende, l’Rt è cresciuto e si attesta a 1.15 nel caso dell’Rt puntale (era uno 1.02 nel report precedente) e a 1.18 nel caso dell’Rt medio (era uno 1.03). Cresce anche la pressione ospedaliera, con un incremento sia nell’occupazione delle terapie intensive, passata dal 23% al 29% (di un punto sotto la soglia di allerta che è del 30%,) sia in quella dei posti ordinari, passata dal 33% al 37% (tre punti sotto la soglia di allerta del 40%).

In Piemonte sono in zona rossa finora 22 Comuni, i 7 della Valle Vigezzo, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, i 12 della Valle Po (Cuneo), e tre in provincia di Torino: Cavour, Scalenghe e Bricherasio. Rischiano una ulteriore stretta le scuole. Da lunedì le classi seconde e terze medie e tutte le superiori saranno in didattica a distanza, ma la Regione non ha escluso analoga modalità anche per le altre scuole, specie quelle di Torinese, Cuneese, Vercellese e Vco. “Pur nella necessità di tutelare la salute, cercheremo di salvaguardare il più possibile la didattica in presenza nella fascia dagli 0 ai 6 anni”, ha precisato Cirio.

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