SANITA' & POLITICA

La Lega prenota l'Azienda Zero,
Cirio sceglie il direttore generale

Il partito di Salvini accelera sull'istituzione della super Asl dove vuole piazzare un suo uomo. Il governatore farà personalmente i colloqui per selezionare il successore di Aimar. Alla prova i rapporti di forza interni alla maggioranza

La Lega vuole mettere il turbo all’Azienda Zero bruciando i tempi per la costituzione della futura struttura sanitaria, riducendoli di molto rispetto a quelli che ne hanno segnato la gestazione in Veneto, prima Regione a imboccare questa strada nella riforma del sistema sanitario. Giovedì sul testo presentato con prima firma del capogruppo leghista a Palazzo Lascaris Alberto Preioni, saranno ascoltati in IV commissione i sindacati del comparto sanitario, gli Ordini professionali e altri soggetti interessati che formano un elenco piuttosto corposo e dai quali sono attese osservazioni, proposte e da qualcuno già anticipate critiche e perplessità.

Subito dopo, nella stessa giornata, partirà la discussione generale della proposta di legge, evidenziando la fretta che mostra il principale partito della maggioranza che non nasconde l’identica volontà di bruciare i tempi dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi, vero padre e principale fautore dell’Azienda Zero. L’inquilino di corso Regina Margherita non ha mai fatto mistero della sua intenzione di arrivare ad avere la superAsl in tempo per far coincidere la sua entrata in funzione con la nomina dei nuovi direttori generali prevista per maggio, magari se possibile arrivando a quella data con la nuova struttura già in funzione.

Assai numerose le competenze previste: dalla gestione dell’emergenza 118 e maxiemergenza, comprese le centrali del numero unico 112 e servizi di elisoccorso, alla “definizione ed attuazione dei piani di acquisto annuali e pluriennali di beni e servizi e gestione delle procedure di alienazione, concessione e locazione del patrimonio immobiliare delle aziende sanitarie, ferme restando le funzioni di centrale di committenza regionale” e poi la gestione del sistema informatico delle Asl e delle Aso, la gestione e organizzazione dei centri di prenotazione, il Dirmei, il dipartimento per le malattie e infettive attuale centro nevralgico dell’emergenza Coronavirus, la medicina territoriale “con particolare riferimento ai percorsi di presa in carico e gestione dei pazienti fragili-cronici e di continuità ospedale-territorio, nonché delle attività relative alla assistenza primaria”, il supporto tecnico per le definizione e la stipula degli accordi con la sanità privata. Oltre a tutto questo e altro ancora, il testo prevede che “la giunta regionale può attribuire all'Azienda Zero, qualora necessario per incrementare ulteriormente il livello di efficacia e di efficienza del servizio sanitario regionale, l'esercizio di ulteriori funzioni a valenza sovra-zonale di supporto al sistema sanitario regionale”.

Dalle opposizioni, in particolare dal Pd, non sembrano alzarsi troppe barricate pur premettendo di voler approfondire tutti gli aspetti e bacchettando la giunta alla quale secondo i dem sarebbe toccato presentare la proposta e non a un solo partito della maggioranza. Dai banchi dem, inoltre, arriva l’allarme sulle troppe competenze in capo alla nuova struttura con il rischio di svuotare l’assessorato e marginalizzare il ruolo delle attuali aziende sanitarie. Le stesse che nell’apripista Veneto erano state conseguentemente ridotte di numero, riforma che ad oggi in Piemonte non viene contemplata.

La corsia di accelerazione sulla quale la Lega ha messo l’Azienda Zero si incrocia con imminenti novità per quanto riguarda il quartier generale di corso Regina. Questa mattina Alberto Cirio porterà in giunta l’elenco degli aspiranti alla direzione regionale della Sanità, la poltrona che Fabio Aimar ha deciso, alcune settimane fa, di lasciare dopo poco più di un anno dalla nomina. Una manciata di nomi, tra dirigenti interni della regione e manager esterni. Il governatore ha deciso di incontrarli uno ad uno, forse restringendo in anticipo a una rosa, personalmente e senza alcun assessore, neppure quello della Sanità. Una decisione che sembra indicare nella scelta di Cirio la strada per l’individuazione del futuro vertice amministrativo della sanità regionale. Dopo le dimissioni di Aimar, voluto con tutte le forze da Icardi in quella posizione, la Lega sembra decisa a non forzare la mano o far valere il suo essere principale azionista della maggioranza in questo passaggio pur estremamente importante. Dal profilo di colui che verrà individuato per la direzione della sanità si potrà facilmente comprendere quale sarà non solo il grado di condivisione della scelta tra Cirio e Icardi, ma anche il peso che quel ruolo assumerà proprio alla luce dell’imminente istituzione dell’Azienda Zero, dove sembra destinato ad approdare con un ruolo di rilievo lo stesso Aimar. A seconda della scelta che farà Cirio per la direzione generale e di quella che Icardi potrebbe rivendicare per l’Azienda Zero si misurerà il reale rapporto (anche di forza) tra il governatore e l’assessore leghista sulla materia più importante della Regione.