ECONOMIA DOMESTICA

Combattere il virus della burocrazia

È la condizione per rilanciare l'Italia dopo la pandemia. L'appello di Confartigianato Torino al ministro Brunetta: "Investire anche sulla qualità delle persone e su chiarezza di competenze e ruolo tra politica e amministrazione"

È la burocrazia il virus che affligge le imprese, o meglio quella burocrazia che ingabbia le procedure senza aumentare la trasparenza e l’efficienza dei processi. Ne è convinto il numero di Confartigianato Torino, Dino De Santis, secondo il quale “la riforma della pubblica amministrazione e l’azzeramento delle complessità burocratiche a carico delle imprese sono condizione fondamentale per il rilancio dello sviluppo del nostro Paese e del nostro territorio. Il piano varato dal ministro Renato Brunetta e il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico non rimangano sulla carta, ma siano la vera svolta per una buona amministrazione alleata degli imprenditori e dei cittadini”.

“Va sfatato un mito – prosegue De Santis – la burocrazia non è il male assoluto. Pensare di poterne fare a meno ci porta a norme impraticabili. La burocrazia è ciò che serve per gestire la complessità e far sì che non si scarichi su cittadini e imprese: dovrebbe essere il luogo che dà certezza. Invece spesso non è così, ad oggi crea solo confusione. Dobbiamo pretendere una burocrazia in grado di semplificare, di anticipare i problemi. E per questo serve investire anche sulla qualità delle persone e su chiarezza di competenze e ruolo tra politica e amministrazione”. Secondo Confartigianato Torino l’impresa deve poter contare su norme chiare, senza doversi assumere la responsabilità di interpretazioni incerte, rischiando di essere sanzionata a seguito di controlli da parte di soggetti diversi, non coordinati, o che interpretano in maniera differente la medesima normativa. In sintesi, le imprese chiedono che il rapporto con la Pa si semplifichi con una sola istanza, una sola piattaforma informatica, una sola risposta ed un solo controllo”.

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