VERSO IL VOTO

M5s alla conta sulla linea Appendino

Domenica, all'assemblea cittadina, potrebbe essere definitivamente sconfessata l'ipotesi di un'alleanza organica con il Pd per Torino. Il disegno di Sganga e l'accordo "sottobanco" con Lo Russo

C’è chi avrebbe preferito posticiparla a dopo Pasqua, ma la richiesta di chiarimenti, partita dalla consigliera Daniela Albano e condivisa da buona parte degli attivisti, ha imposto la convocazione d’urgenza. Così l’assemblea cittadina del Movimento 5 stelle di Torino si riunirà in remoto domenica sera. Al centro della discussione, ovviamente, sono le elezioni amministrative e le ipotesi di alleanze “che si susseguono sui giornali” si legge nell’avviso pubblicato sul gruppo facebook riservato agli attivisti subalpini. Ci sarà la tanto temuta (e da qualcuno cercata) resa dei conti? Di certo si confronteranno due linee politiche contrapposte. La prima, quella espressa in almeno due occasioni pubbliche da Chiara Appendino, delinea un’alleanza con il Pd sin dal primo turno. La seconda, sostenuta da Valentina Sganga e portata avanti su social e media da Fabio Versaci, prospetta, invece, un accordo, eventuale, solo al ballottaggio.

Nella base del Movimento l’idea di entrare a far parte, più o meno organicamente, di un nuovo centrosinistra giallorosso è minoritaria, per questo domenica l’assemblea potrebbe stroncare sul nascere ogni velleità di collaborazione con gli antichi nemici (almeno a livello locale) e optare per una corsa in solitaria. “È possibile che la discussione dei punti all’ordine del giorno possa richiedere delle votazioni” si legge nella convocazione. L’obiettivo di Sganga è di escludere definitivamente ogni tentativo di convergenza tra i due principali azionisti dell’ultimo governo Conte. Chiudendo la porta in faccia proprio ad Appendino che, invece, ha mantenuto sempre un canale aperto con alcune aree del Pd.

Due percorsi diversi che fatalmente prevedono due approdi solo in apparenza vicini. A oggi, infatti, l’unica certezza è che i dem hanno un candidato “favorito” sugli altri che risponde al nome di Stefano Lo Russo. Se, pur dovendo smussare qualche angolo, l’attuale capogruppo in Sala Rossa può ambire a guidare la coalizione di centrosinistra, di certo non potrebbe essere considerato la sintesi di un'intesa al primo turno con i Cinquestelle. Per disarcionare il suo più strenuo contestatore in aula e intestarsi un accordo storico, Appendino sta lavorando da un anno all’individuazione di un successore civico in grado di coagulare tutte le forze alternative al centrodestra, compreso il suo partito, dal quale tuttavia è autosospesa. Per contro, la presenza di Lo Russo consentirebbe ai grillini di andare da soli al primo turno e a Sganga di presentarsi come candidato sindaco, garantendosi così un secondo giro in Sala Rossa senza doverselo sudare a colpi di preferenze. Inoltre, in caso di eventuale ballottaggio, con Appendino nel nuovo ruolo di “ex”, sarebbe lei – Sganga – a condurre le trattative con il Pd per un appoggio. Per questo c'è chi parla da giorni di accordi "sottobanco" che si andrebbero a consumare tra il primo e il secondo turno.

Sulle posizioni espresse dalla sindaca ci sono il presidente del Consiglio comunale Francesco Sicari, e i colleghi Serena Imbesi, Marco Chessa e Andrea Russi. Il grosso del gruppo però resta freddo di fronte a un’alleanza strutturale. Domenica toccherà all’assemblea pronunciarsi.

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