VERSO IL VOTO

Giaccone scarica il Signor Nessuno, Tresso resta solo e pure senza lista

Bufera tra i civici del centrosinistra. Ultimo atto di uno scontro rimasto latente per mesi e che oggi deflagra. Il capogruppo in Sala Rossa, sceso in campo per fare il sindaco di Torino, rimane isolato anche tra i suoi. Il fondatore del Monviso: "Ambizioni personali"

Una disputa latente, rimasta per mesi sullo sfondo del quadro civico torinese, è deflagrata proprio in queste ore. Francesco Tresso è il capogruppo in Sala Rossa di Lista Civica per Torino ma quel simbolo e tutti gli amministratori collegati hanno ormai preso un’altra direzione. Tresso si candida a sindaco ma a sostenerlo non c’è neanche la piccola falange degli eletti nelle Circoscrizioni. È ormai insanabile la frattura con Mario Giaccone, colui che lo coinvolse per la prima volta nel 2016 candidandolo in quella formazione schierata al fianco di Piero Fassino. Tresso primo e unico eletto: da lì nacque un sodalizio tra alti e bassi, interrotto nei giorni scorsi, con quella candidatura lanciata un po’ a casaccio, anzi si potrebbe dire “a Casacci”, dal nome del suo principale e finora unico sponsor, il chitarrista dei Subsonica che lo ha definito, in modo poco lusinghiero, “un signor Nessuno”, pur riconoscendogli esperienza e competenza. Qui la lettera di candidatura di Tresso

Una fuga in avanti, l’ennesima secondo chi gli sta accanto, stigmatizzata da Giaccone in una lettera a tutti coloro che nei giorni scorsi avevano ricevuto da Tresso l’annuncio della sua discesa in campo: “Ha deciso di intraprendere un cammino solitario e personale pur continuando a frequentare le riunioni del gruppo di origine e non ritenendo di segnalare le sue intenzioni in merito né in quella sede e neppure nelle riunioni di coalizione” è l’accusa di Giaccone, messa nero su bianco. Così quel mosaico che si era costruito attorno alle associazioni Laboratorio Civico e Capitale Torino, nato dall'attivismo di Federico De Giuli, perde un altro pezzo e accentua la sua frantumazione. Una promessa mancata, un’idea “travolta dalle ambizioni personali” di alcuni. Tra i primi a sbattere la porta ci fu Mauro Berruto, ora recuperato da Enrico Letta nella neonata segreteria Pd, poi altri più silenziosamente hanno abbandonato la casa e la causa. Le strade tra Tresso e Giaccone hanno iniziato ad allontanarsi già agli albori di queste lunghe trattative elettorali: prima il flirt con Guido Saracco, poi il sostegno dichiarato per Mauro Salizzoni: “Fa di testa sua, si muove senza coinvolgere gli altri” si lamentava il capogruppo a Palazzo Lascaris che aveva già iniziato le manovre di avvicinamento verso Stefano Lo Russo. In autunno Tresso andava sui giornali assieme a De Giuli per dire, a sprezzo del ridicolo, che la loro lista civica avrebbe ottenuto un risultato a doppia cifra nelle urne. Ora una lista civica non c'è. Anzi l'unica fa capo proprio a Giaccone, quella Lista Monviso che vide la luce durante la campagna elettorale del 2014 per affiancare Sergio Chiamparino nella sua corsa alla Regione e poi trasmigrata due anni dopo nella competizione cittadina.

“In politica può capitare che le ambizioni personali allontanino i percorsi di ciascuno e sarebbe velleitario pensare diversamente – prosegue Giaccone nel suo j’accuse – più spiacevole è constatare che per fare questo si sia disposti a indebolire il fronte cui si appartiene, il centrosinistra tutto (…). Da parte mia non posso che prendere atto (…) dell’accaduto, superata l’amarezza continuerò a impegnarmi nel campo in cui sono schierato contribuendo alla scelta del miglior candidato sindaco e ripresentando la nostra lista civica a sostegno dello stesso (…). Al collega i migliori auguri di buona riuscita dei suoi progetti futuri che evidentemente non sono più gli stessi”. Qui la mail integrale di Giaccone

Così Giaccone si riprende definitivamente in mano la formazione civica, dopo aver dato già nei giorni scorsi una prova di forza, quando tutti e dieci i consiglieri di circoscrizione eletti sotto quell’insegna (o confluiti dopo) si erano dissociati dalla fuga in avanti di Tresso confermando il loro sostegno a Lo Russo. Il capogruppo a Palazzo Civico poi ha rilanciato, forte anche del sostegno dell’Alleanza Civica del Nord, una sorta di federazione di liste civiche guidata dall’ex manager di Fininvest e Mediaset Franco D’Alfonso, consigliere comunale a Milano con un passato da dirigente del Partito socialista. Ora di fatto è fuori dalla stessa formazione che rappresenta in Sala Rossa.

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