OPERE & OMISSIONI

La Tav rallenta, il Terzo Valico corre

Oggi Cirio e Toti a Serravalle per l'abbattimento dell'ultimo diaframma della galleria. La ferrovia sarà completata nel 2024. Salini (Webuild) "Si può ancora accelerare". Definite le opere compensative da 49 milioni per i comuni piemontesi

Elisa sbucherà verso mezzogiorno sotto gli occhi di Alberto Cirio e Giovanni Toti. La vedrà anche il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, sia pure sullo schermo del computer. E partiranno gli applausi. Perché Elisa, l’enorme talpa che oggi abbatterà l’ultimo diaframma scavando sotto la montagna in territorio piemontese, completerà la galleria di Serravalle, la seconda per lunghezza del Terzo Valico, ma segnerà anche un pieno rispetto del cronoprogramma dell’opera ferroviaria. Proprio mentre la Tav registra preoccupanti ritardi sul tracciato nazionale, mettendo a rischio non solo l’immagine e la credibilità del Paese, ma pure qualcosa come i 750 milioni di contributi europei. E aspetta anche, da tempo, la nomina di un commissario che l’ex ministro Paola De Micheli non ha mai voluto nominare. 

Ci aveva messo un bel po’ a farlo anche per il Terzo Valico, ma alla fine le fortissime pressioni dei sindaci piemontesi e dello stesso Toti sul fronte ligure avevano avuto la meglio e dopo più di un anno dalle dimissioni di Iolanda Romano, a novembre del 2019 era arrivato Calogero Mauceri. In Regione di quella scelta vennero a saperlo leggendo i giornali. Ma a dispetto delle perplessità sul suo profilo da burocrate ministeriale, Mauceri senza spettacolari convention ossequiose del debat publique tanto caro alla Romano, ha preso subito a viaggiare come una locomotiva, alimentata dagli amministratori locali. 

Mentre per la Torino-Lione c’è il pericolo di veder sfumare 750 milioni, i 49 destinati alle opere compensative per gli 11 comuni piemontesi interessati al percorso della ferrovia che collegherà il porto di Genova con la pianura padana sono pronti a finanziare i progetti già decisi dai sindaci e concordati proprio con Mauceri. Lo scorso dicembre c’era stata la firma, digitale per via del Covid, del protocollo, “esempio di come una collaborazione piena, leale e fattiva tra diversi livelli di governo possa raggiungere in tempi abbastanza rapidi il risultato che ci si era prefissati. E che porterà – aveva commentato il commissario – la provincia di Alessandria a uno sviluppo fondato su due pilastri: quello turistico e quello infrastrutturale e della logistica”. I milioni in realtà erano 60 e 11, come spiega il sindaco di Serravalle Scrivia Alberto Carbone, “sono già stati assegnati, uno per comune, per finanziare opere già decise e in alcuni casi realizzate”.

Binari paralleli, quelli della Tav e del Terzo Valico, dove almeno in questo periodo si viaggia a velocità diverse. L’opera di collegamento tra lo scalo marittimo ligure e la pianura padana, porta per il Nord Europa, è previsto venga completata entro il 2024, ma Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild ha già spiegato che i tempi potrebbero essere ancora più brevi, magari applicando quel modello Genova che ha dato concreto esempio di efficienza e rapidità per costruzione del ponte che ha sostituito il Morandi crollato il 14 agosto del 2018. 

Varrà un punto di Pil il Terzo Valico quando i treni viaggeranno trasportando merci oltre l’Appennino e passeggeri da Genova a Milano in poco più di un’ora, quasi una metropolitana del Nord-Ovest. “Parte di una visione strategica del Paese che integra le porte di accesso tra porti, ferrovie e aeroporti e inserisce Genova in un canale di trasporto delle merci fino a Rotterdam, permettendo di farle arrivare con 5 giorni di anticipo da un posto all’altro”, come lo descrive Gianfranco Battisti, ad del Gruppo Fs, il Terzo Valico è un’opera che costa, circa 6,8 miliardi, proprio perché gran parte del suo percorso, 37 chilometri su 54, viaggia in galleria. La più lunga, 27 chilometri, è quella chiamata “di valico”, la seconda per lunghezza è quella che, dopo aver visto aprire la prima canna nel settembre dello scorso anno, oggi completa i lavori di scavo con l’abbattimento dell’ultimo diaframma. A farlo sarà Elisa, una talpa lunga più di cento metri e con una fresa del diametro di quasi dieci. Dopo essere passata anche sotto l’enorme Outlet di Serravalle e la storica ferrovia Genova-Torino.

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