VERSO IL VOTO

Il braccio "destro" di Appendino: Seymandi ora sceglie Damilano

Cinquestelle addio, la collaboratrice della sindaca sceglie il centrodestra e porta in dote i "suoi" comitati. Dalla campagna elettorale del 2016 al tavolo di progettazione civica: la parabola di una figura centrale quanto controversa dell'amministrazione grillina

Una passeggiata nel quartiere Aurora assieme al candidato sindaco del centrodestra Paolo Damilano. A organizzarla è stata Cristina Seymandi, staffista dell’assessore all’Ambiente di Torino Alberto Unia, grillino doc e vicinissimo alla sindaca Chiara Appendino. Non solo: la Seymandi è anche a capo del tavolo di progettazione civica del Comune, dove in questi anni ha tessuto relazioni con i comitati di quartiere che ora sembrano essere diventati una dote elettorale particolarmente ambita.

Da via Cuneo a corso Giulio Cesare, passando per piazza Alimonda: presentazioni, strette di mano, qualche immancabile lamentala e le scontate promesse in vista delle urne. Così Damilano ha iniziato la sua campagna in quella periferia a Nord della città su cui punta particolarmente per contrastare la forza d’urto del centrosinistra nella zona Ztl e nei quartieri confinanti.  

Classe 1976, una laurea in Lettere moderne, Cristina Seymandi è una delle figure centrali dell’amministrazione Appendino, dove ha assunto un potere sempre maggiore grazie anche alla copertura politica di Unia, che l’ha sempre difesa anche di fronte al fuoco amico dei consiglieri Cinquestelle. Il “suo” tavolo di progettazioni civica è diventato abbastanza in fretta una struttura parallela all’amministrazione, un presidio: in quella sede, cittadini, associazioni e comitati proponevano idee e ottenevano un canale diretto per realizzarle, mentre Palazzo Civico prosciugava i contributi alle Circoscrizioni – tutte guidate dal centrosinistra – rendendo sempre più marginale il ruolo dei presidenti. Così il ruolo di cerniera tra via Milano e i quartieri (soprattutto quelli più periferici) è passato in parte dalle Circoscrizioni al tavolo di progettazione, con il benestare della sindaca.   

Seymandi si avvicinò al Movimento 5 stelle negli ultimi mesi di campagna elettorale, nella primavera 2016: Appendino ne apprezzò subito intraprendenza e intelligenza al punto da inserirla prima nel gruppo della comunicazione e poi nei gangli di Palazzo di Città. Un rapporto privilegiato e una libertà d’azione che, però, hanno portato via via Seymandi a entrare in rotta di collisione con la maggioranza del gruppo pentastellato: tensioni deflagrate in aula con l’attacco ad alzo zero del consigliere Andrea Russi sul mercato del Villaretto.

È una donna ambiziosa Seymandi e dopo aver accarezzato l’idea di poter essere lei a succedere ad Appendino, vista la resistenza di gran parte del gruppo consiliare (e la caduta verticale del M5s nei sondaggi) ha deciso di virare verso altri lidi. Forse sfruttando anche le relazioni del papà, Roberto Seymandi, noto commercialista, analista e revisore di bilanci, politicamente legato al centrodestra, in particolare all’area liberale di Forza Italia. Durante la giunta di Roberto Cota ricevette il compito di liquidare l’ospedale Valdese. Certo anche lui, nel lustro appena trascorso, ha trovato conforto nell’amministrazione grillina che gli ha affidato l’incarico – attraverso la sua società, Pitagora – di effettuare la due diligence sui conti del Teatro Regio. Ma i tempi cambiano e con loro il vento. Oggi è in poppa a Damilano e c'è chi è pronto a giurare che Seymandi stia già lavorando a una lista a sostegno del candidato del centrodestra. 

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