OCCUPAZIONE & LAVORO

Piemonte al lavoro, ripartono le assunzioni

Ad aprile quasi 24mila nuovi contratti: vicini ai livelli pre-Covid. In regione un quarto delle nuove entrate previste. I servizi trainano la domanda. Il 18 per cento sono laureati

Riprende il mercato del lavoro in Piemonte, anche se resta al di sotto dei livelli pre-Covid. Sono circa 23.790 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per aprile, 13.780 in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno e 1.260 unità in meno rispetto all’analogo periodo del 2019, quando l’economia non era ancora stata investita dalla pandemia. Il 74,5 per cento riguarderà lavoratori dipendenti, il 17,1% lavoratori somministrati, il 2,3% collaboratori e il 6,1% altri lavoratori non alle dipendenze. Nel 28% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 72% dei casi saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

Complessivamente nel trimestre aprile-giugno 2021 gli ingressi stimati ammonteranno a 73.580, il 24 per cento delle 306mila programmate a livello nazionale. Insomma un nuovo lavoratore su quattro in Italia troverà impiego in Piemonte. Sono alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile di Unioncamere e Anpal.

Delle 23.790 entrate previste in Piemonte ad aprile, il 18 per cento è costituito da laureati, il 35% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 21% e il 24%. In uno scenario in cui l’incertezza appare ancora dominante sono comunque i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro (63%, 7.270 entrate in più rispetto ad aprile 2020 ma 5.520 in meno rispetto ad aprile 2019). Il comparto manifatturiero, genera circa il 26% della domanda di aprile 2021 mentre il settore edile, grazie anche ai nuovi incentivi, segna 2.670 entrate programmate nel mese di aprile e più di 8mila per l’intero trimestre aprile giugno 2021.

Complessivamente l’industria stima 6.520 entrate in più rispetto ad aprile 2020 e si riporta a valori analoghi al 2019 (60 unità in più). Il 23 per cento delle entrate previste per aprile 2021 nella nostra regione sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, il 33% sarà costituito da operai specializzati e conduttori di impianti, una percentuale analoga riguarderà impiegati, professioni commerciali e dei servizi e l’11% profili generici. Una impresa su tre prevede di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Le professioni più difficili da reperire sono gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche e i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione.

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