CENTROSINISTRA

Lavolta chiede aiuto ai 5 stelle

Il candidato Pd alle primarie si rivolge apertamente ai grillini: "A loro chiederò di condividere le traiettorie per far ripartire Torino". Una mano nella raccolta delle firme e poi nella conta ai gazebo?

Convergenze ampie, in grado di sconfinare anche oltre il perimetro del centrosinistra delineato dal Pd e dai suoi alleati. A teorizzarle è il vicepresidente della Sala Rossa Enzo Lavolta, in corsa per le primarie del centrosinistra a Torino, che non ha mai fatto mistero della sua vicinanza al Movimento 5 stelle, al punto da essere stato, tra i candidati, quello che più apertamente ha sostenuto la necessità di un’alleanza al primo turno alle elezioni amministrative. E ora che deve raccogliere 7mila firme tra gli elettori di centrosinistra residenti nel capoluogo è proprio al M5s che si rivolge: “A loro chiederò di condividere, sulla base del mio programma, quali possono essere le traiettorie per far ripartire Torino” afferma in un’intervista al Tgr Rai del Piemonte. Tradotto: un aiutino esterno per ottenere le sottoscrizioni necessarie e poi, nell’eventualità, per essere sostenuto ai gazebo, fisici o virtuali che siano.

Una linea, quella di Lavolta, risultata ampiamente minoritaria nel Pd subalpino, al punto da indurre lo stesso Enrico Letta a correggere il tiro, indicando nel ballottaggio l’occasione per una eventuale convergenza, ma che potrebbe trovare fiancheggiatori in quelle terre di confine della coalizione, dalla sinistra di Leu fino a qualche pentastellato, in primis Chiara Appendino, dove si vede con favore a un’alleanza strutturale tra i due partner del BisConte. Lavolta ha presentato ieri la sua candidatura alle primarie del 12 e 13 giugno: ha tempo fino al 23 maggio per trovare le firme necessarie a correre ed è evidente come il suo appello sia teso a ottenere un aiuto esterno che si concretizza in 350 firme giornaliere, media necessaria per raggiungere il quorum finale.

Già nei giorni scorsi Lavolta e Appendino, in ultimo nel corso di un incontro occasionale in via Principi d’Acaja, avevano provato a delineare percorsi comuni, cercando di vincere la resistenza dei rispettivi gruppi dirigenti locali. Mentre la sindaca sembra non avere ancora deciso la strada da intraprendere Lavolta prosegue a testa bassa, con un piede nel partito democratico e uno fuori, confindando sulla sola sponda dei Verdi. Prima o poi, è il suo ragionamento, il Pd dovrà trattare con i Cinquestelle e in particolare con Appendino: lui sarà già lì, trait d’union sul territorio di due forze destinate a unirsi per contendere il successo a un centrodestra sempre più competitivo.

Per ora dalla sponda M5s non sembrano manifestarsi grandi disponibilità. A giudicare da quanto sta accadendo nel gruppo grillino della Sala Rossa molti degli eletti sono piuttosto propensi a giocare una partita in proprio, a partire dalla capogruppo Valentina Sganga che questa mattina, commentando su facebook le candidature alle primarie del centrosinistra, non si è lasciata sfuggire l'occasione di stigmatizzare l’assenza di una donna, sottolineando, sotto questo punto di vista, la differenza con “il mio Movimento”. Un modo sottile per ribadire le sue ambizioni, mai troppo nascoste, di essere candidata a sindaco. Dopotutto è stato proprio il M5s, cinque anni fa, a puntare su due donne – Appendino e Virginia Raggi – delle quali Sganga, tanto per ribadire il concetto, pubblica una foto a corredo del suo post. Ovviamente, pur sapendo bene che sarà proprio l’attuale sindaca il principale ostacolo alle sue velleità.

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