RETROSCENA

"Prenditi le tue responsabilità". 
Cirio fa il cazziatone a Icardi

Scontro al fulmicotone durante la seduta di giunta. Il governatore rimprovera al suo assessore di fare lo scaricabarile sul Dirmei. Un diverbio a colpi di "Non posso sempre farti da parafulmine" e "Non mi sfidare". Convivenza sempre più difficile

“Non mi sfidare, non mi sfidare. Assumiti le tue responsabilità e fai l’assessore”. La voce di Alberto Cirio arriva in teleconferenza da Parigi, dove si trova per un impegno istituzionale, ma le parole del presidente che piombano nella riunione di giunta, se possibile, fanno ancor più rumore. E raccontano, mai con tanta veemenza, uno scontro più o meno latente ma ormai palese da mesi con il titolare della Sanità, Luigi Icardi.

Non c’è neppure stato bisogno di affrontare lo spinoso tema delle nomine ai vertici delle Asl, rinviato all’inizio della prossima settimana, per dar fuoco alle polveri. Il casus belli, come esplicitato con toni mai duri come adesso da Cirio sarebbe la mancata firma da parte di Icardi delle disposizioni per le vaccinazioni nei paesi di montagna. Il governatore ha il fumo che esce dalle orecchie quando riferisce delle lamentele ricevute dal Dirmei per le obiezioni sollevate da Icardi, “dopo che ti sei fatto bello annunciando l’iniziativa in conferenza stampa”. Un fiume in piena, il governatore: “Se c’erano dei problemi dovevi affrontarli e risolverli. Non mi sfidare – sbotta – sono stanco di farti da parafulmine”. Dall’altra parte repliche altrettanto decise, in mezzo un esecutivo tra l’imbarazzato e l’allarmato per la piega presa.

Non che il rapporto, a dir poco, complicato tra governatore e assessore sia un fulmine a ciel sereno. La rottura era stata sfiorata l’ottobre scorso in occasione dell’ormai celebre vicenda del viaggio di nozze in piena pandemia dell’assessore del quale Cirio, a suo dire, avrebbe saputo a cose fatte. Poi un prosieguo di alti e bassi, mentre il presidente ha preso a gestire con sempre maggiore evidenza le questioni sanitarie, marcando quello che nelle sue intenzioni sarebbe dovuto apparire come una sorta di commissariamento, o comunque di marcatura stretta dell’assessore leghista. Proprio il Dirmei, in questa strategia, è diventato giorno dopo giorno una sorta di assessorato parallelo, tutt’altro rispetto a ciò di cui la sanità piemontese, ancor più con una emergenza in corso, avrebbe bisogno.

Quali saranno le conseguenze dello scazzo odierno, difficile dirlo. Certo già in altre occasioni l’azionista di maggioranza della coalizione ha fatto quadrato attorno al suo assessore ed è difficile che ciò non si ripeta, anche se persino tra i colleghi leghisti (per non dire di ciò che cova nella pattuglia dei consiglieri) crescno i giudizi critici verso il loro compagno di partito. Intanto, sempre a margine della odierna riunione, Icardi ha avuto un diverbio con l’assessore di Forza Italia Andrea Tronzano che lo ha richiamato con durezza alla necessità di condividere sia con gli alleati sia con i territori le scelte dei futuri direttori generali delle aziende. Di questo, probabilmente, si discuterà martedì e non si annuncia una discussione né facile, né pacata.

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